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Imane Khelif e la polemica con Angela Carini alle Olimpiadi: "Non l'ho con lei, ha subito pressioni"

Ospite da Massimo Giletti a "Lo stato delle cose", la pugile algerina Imane Khelif ha raccontato la sua esperienza con la boxe, le difficoltà e il match con l'azzurra Angela Carini

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

“La popolazione italiana è stata dalla mia parte durante la campagna d’odio alle Olimpiadi, sono qui per ringraziare il popolo“. Queste le parole di Imane Khelif, la pugile intersex finita al centro di innumerevoli polemiche durante i Giochi Olimpici di Parigi, ospite alla trasmissione Lo Stato delle Cose di Massimo Giletti. L’atleta algerina, oltre a ripercorrere la sua vita, ha parlato di Angela Carini e del loro ultimo incontro durante gli ottavi di finale nella manifestazione olimpica, spiegando di essere convinta che l’azzurra non si sia comportata così “di sua spontanea volontà”.

Imane Khelif ospite da Massimo Giletti

Sono fiera di essere in Italia, sono venuta qui perché qui mi hanno sostenuta”, ha esordito Khelif nello studio televisivo del programma in onda su Rai 3.

“Dopo le Olimpiadi, il rientro con l’oro ha avuto un sapore diverso. Una vittoria storica, sono onorata di aver avuto il sostegno del popolo algerino”, ha spiegato la sportiva classe 1999.

Imane Khelif con Massimo Giletti

Dalla provincia all’amore per la boxe

La pugile ha raccontato di essere cresciuta in provincia, in un piccolo villaggio e in una famiglia modesta.

Lo sport, sin da piccola, è stata un’occasione per me e io ho scelto di diventare una sportiva. A scuola mi hanno consigliato uno sport buono per me, io amavo il calcio, ma ho ricevuto un invito da un club di boxe”.

“In Algeria era qualcosa di nuovo – prosegue -. Cercavo un allenatore che voleva mettere su una squadra femminile e ho cominciato. Sono diventata una pugile. È stata la boxe a cercare me, non il contrario. Quando sono entrata sul ring è stato un caso, poi è diventato amore, una passione che mi ha travolta”.

La famiglia, tuttavia, in un primo momento non appoggiava la scelta della giovane: “Mi dicevano che il calcio era il mio sport e non capivano perché facessi boxe. Ho parlato con mio padre, aveva paura mi rompessero il naso, ma io gli ho detto che volevo scoprire la mia strada. Sono andata in quella palestra e mi sono innamorata della boxe, così è cambiata la mia vita”.

La prima squalifica dell’Iba

Tra i tanti temi toccati anche l’esclusione dalla coppa del mondo del 2023.

“Avevo vinto un argento a Istanbul nel 2022 – ripercorre – Poi nel 2023 ho partecipato a degli incontri, ne ho vinti 4 di fila, e arrivata in semifinale mi hanno esclusa senza che ci fosse una motivazione ufficiale. Avevano detto che mi avevano fatto degli esami, in maniera casuale e che non chiarivano la situazione”.

Poi, a proposito dei certificati del cromosoma maschile: “Non li ho mai visti, neanche successivamente all’esclusione. Quando mi hanno squalificato mi hanno fatto firmare un foglio, ma la situazione era surreale. Sognavo l’oro, un sogno che è svanito”.

“Poi hanno inviato gli esami, ma non erano specifici, anzi generici. Come federazione algerina della boxe ci siamo opposti e siamo andati in appello. La credibilità della federazione internazionale è venuta meno”.

L’incontro con Angela Carini alle Olimpiadi di Parigi

Khelif è tornata anche sull’incontro con Angela Carini, valevole per gli ottavi di finale alle Olimpiadi di Parigi.

“Mi sono allenata con lei, la conoscevo ed era un’amica che conoscevo bene. Ci siamo incrociate più volte in Italia, ci siamo incontrate ad Assisi. Ma non me la prendo con lei, è una pugile ed una giovane ragazza”,  ha spiegato in merito al match, durato solo pochi secondi prima che l’italiana si arrendesse.

Me la prendo con chi ha fatto pressione su di lei – prosegue -, lei non si è comportata così di sua spontanea volontà. Sono sicura che la pressione alla quale è stata sottoposta l’ha portata a quel comportamento. La federazione italiana ha parlato di pressione, li ringrazio perché Malagò ha avuto parole importanti”.

“All’inizio avrei voluto avere un incontro normale come tutti, ma dopo che ho visto la situazione sono rimasta molto dispiaciuta. È stata una farsa, ma non me la prendo con lei. Dopo questa situazione non ci siamo sentite più, ho visto un video in cui mi ha chiesto scusa. Io le accetto, resta sorella e amica. Nello sport può capitare una situazione così”.

Fonte foto: ANSA

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