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Il video della bagarre sul salario minimo alla Camera: seduta sospesa tra urla e cartelli, sfiorata la rissa

Rissa sfiorata alla Camera dei Deputati durante la votazione sul salario minimo: seduta sospesa tra cartelli e urla dopo la protesta dell'opposizione

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Ancora bagarre in Aula alla Camera sul salario minimo. Nella tarda mattinata di mercoledì 6 dicembre il deputato del M5S Alessandro Caramiello, in un video, ha immortalato la protesta dell’opposizione a pochi minuti dal voto finale, con il vicepresidente Fabio Rampelli (FdI) costretto a sospendere la seduta. Walter Rizzetto (FdI) aveva appena finito la propria dichiarazione di voto quando i deputati hanno esposto i loro cartelli, con le scritte “Salario minimo negato” e “Non in nostro nome”, urlando in coro “Vergogna!”. Molti hanno occupato i banchi del Governo.

Matteo Mauri (Pd) si è messo accanto al sottosegretario Claudio Durigon.

Dopo una breve sospensione, la seduta è ripresa: i commessi hanno iniziato a togliere dalle mani dei deputati i cartelli, mentre Rampelli ha indetto la votazione.

Giuseppe Conte durante la protesta

I deputati hanno ripreso posto, tranne un piccolo capannello: Marco Pellegrini (M5S) e Salvatore Deidda (FdI) sono quasi venuti alle mani, separati da alcuni colleghi, tra cui il vicepresidente Giorgio Mulè.

Dopodiché è arrivato il via libera della Camera alla delega al Governo che stoppa la legge sul salario minimo, con 153 voti: 118 i contrari, 3 gli astenuti.

Durante la votazione, l’opposizione ha urlato in coro “vergogna, vergogna”.

Ora il testo approderà al Senato.

Fonte foto: ANSA

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