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Il testamento di Silvio Berlusconi da Marta Fascina ai figli: le incognite sull'eredità del Cavaliere

Cresce l'attesa per l'apertura del testamento di Silvio Berlusconi: dai cinque figli a Marta Fascina, le incognite sull'eredità del Cavaliere

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Sale l’attesa per sapere a chi andrà e come verrà ripartita l’eredità di Silvio Berlusconi, morto lo scorso 12 giugno all’età di 86 anni. Non ci sono ancora notizie ufficiali, ma l’apertura del testamento del Cavaliere dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, ad occuparsene il notaio Arrigo Roveda dello studio RLCD di Milano. Diverse le incognite, dal futuro della holding Fininvest e delle attività di famiglia, Mediaset e Mondadori su tutte, fino al lascito per Marta Fascina.

Il futuro della Fininvest

L’interrogativo principale sull’eredità di Berlusconi riguarda il futuro di Fininvest, la holding che controlla gran parte delle aziende e attività della famiglia Berlusconi. L’ex presidente del Coniglio deteneva il 61% delle azioni, mentre la quota restante è suddivisa in parti uguali tra i figli.

Non essendo sposato, due terzi della quota di Silvio Berlusconi, il 40%, andrà in automatico ai cinque figli Marina, Piersilvio, Eleonora, Barbara e Luigi, con l’8% a testa. L’interrogativo quindi riguarda la quota restante, il 20% circa di Fininvest, di cui Berlusconi aveva diritto di disporre liberamente.

L’ipotesi principale è che Berlusconi abbia fatto una scelta in direzione della stabilità e della continuità aziendale, che consenta a chi finora a governato il gruppo di continuare a farlo. Quindi Marina, presidente di Fininvest e Mondadori, e Piersilvio, amministratore delegato di Mfe (Mediaset).

Le ville

Da svelare anche il futuro delle tante ville di proprietà di Silvio Berlusconi. Gran parte del patrimonio immobiliare del Cavaliere, dalla storica residenza di Villa San Martino ad Arcore a Villa Certosa in Sardegna, è inquadrato in una holding, la società Dolcedrago.

Ci sono però altre proprietà che non rientrano in Dolcedrago, che Berlusconi potrebbe aver deciso di assegnare direttamente agli eredi.

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Come riporta il Corriere della Sera, si tratta della residenza di Milano, in viale San Geminiano, Villa Campari sul Lago Maggiore, una villa a Lampedusa e un piccolo atelier a Trieste che il Cavaliere ha ricevuto in dono dall’artista Glauco Dimini, morto nel 2014.

Il lascito a Marta Fascina

L’attesa non riguarda solo i figli di Berlusconi ma anche Marta Fascina, ultima compagna dell’ex presidente del Consiglio. Con l’apertura del testamento si saprà se Berlusconi ha disposto un lascito azionario in suo favore.

Secondo alcune indiscrezioni, alla deputata di Forza Italia potrebbe andare una delle residenze di Berlusconi e un corposo assegno, sui 90-100 milioni di euro.

Tra i possibili beneficiari dell’eredità potrebbero esserci anche i fedelissimi della prima ora di Berlusconi, da Fedele Confalonieri ad Adriano Galliani.

Forza Italia

Non solo il vasto patrimonio di Silvio Berlusconi, il testamento potrebbe contenere anche disposizioni sul futuro di Forza Italia, il partito da lui fondato nel 1994.

Berlusconi potrebbe aver indicato nel documento il nome del suo successore alla guida del partito, e/o disposizioni sulla futura organizzazione.

Fonte foto: ANSA
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