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Il Superbonus retroattivo passa in Senato, decreto ora atteso alla Camera: cosa cambia per ville e condomini

Il decreto Superbonus passa al Senato con 101 sì. Le spese sostenute nel 2024 sono detraibili in 10 anni. Il tetto di spesa cala a 48.000 euro. Ma, soprattutto, dal 2028 il Superbonus scende al 30%

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Incassa l’ok del Senato il nuovo decreto Superbonus con spese detraibili a 10 anni: il testo è passato con il voto di fiducia. Ora è atteso il passaggio alla Camera dove, salvo improbabili colpi di scena, dovrebbe arrivare l’approvazione definitiva. In Senato il via libera al decreto Superbonus 2024 è arrivato con 101 sì, 64 no e nessun astenuto.

Superbonus retroattivo a 10 anni

Il provvedimento è retroattivo: le detrazioni per le spese sostenute dal 2024 per i bonus edilizi (Superbonus, Bonus barriere architettoniche e Sismabonus compreso il Sismabonus Acquisti) sono ripartite in 10 anni, anziché in 4 o 5 come da ultimo pareva sarebbe avvenuto.

Il punto che riguarda la retroattività a 10 anni aveva scatenato i malumori di Forza Italia e creato una divisione con la Lega. FI riteneva che si trattasse di una questione eccessivamente gravosa per banche e imprese. Alla fine l’ha spuntata la Lega.

Ma il Superbonus è una questione indigesta anche per il leghista Giorgetti, che a suo tempo non nascose qualche mal di pancia.

Ma l’obbligo di ripartizione a 10 anni vale solo per l’utilizzo diretto in dichiarazione dei bonus e non riguarda l’utilizzo dei crediti d’imposta che derivano dalla cessione o dallo sconto in fattura.

Quindi le imprese che hanno acquisito i crediti continueranno a utilizzarli in 4 rate (Superbonus) o in 5 rate (Sismabonus, Sismabonus Acquisti e Bonus barriere architettoniche).

Cala il tetto massimo

Attualmente il Superbonus è del 50% fino al termine del 2024. Dal 2028 la stretta sulle ristrutturazioni si fa severa, con un rimborso che cala al 30%. I tetti di spesa calano: dai 96.000 euro attuali si scende a 48.000 euro a partire da gennaio 2025.

Previste deroghe per i comuni terremotati e per le onlus. Chi ha già portato una rata di bonus in detrazione non potrà più cedere le altre rate ma dovrà far passare tutto dalla dichiarazione per il futuro.

Dal 2025 le banche, gli intermediari finanziari e le imprese di assicurazioni non potranno più compensare i crediti d’imposta da bonus fiscali con contributi previdenziali. In caso di violazione del divieto è previsto il recupero di quanto indebitamente percepito maggiorato di interessi e sanzioni.

Superbonus aree terremotate

Per il 2025 verrà creato un fondo di 35 milioni volto a sostenere chi intenda affrontare spese per interventi da Superbonus su immobili danneggiati da eventi sismici, ma solo quelli verificatesi dall’1 aprile 2009 e diversi da quelli avvenuti in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

Il contributo verrà erogato a richiesta degli interessati. Si attende il decreto che determinerà il contributo massimo richiedibile e le modalità operative.

Fonte foto: ANSA

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