Il sindaco di Sant'Anna di Stazzema non invita il governo per l'anniversario dell'eccidio nazifascista
Il sindaco sarà invece accompagnato nelle celebrazioni dell'anniversario dell'eccidio dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini
Nessuna partecipazione degli esponenti del governo alle celebrazioni del ricordo dell’eccidio nazi-fascista di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944. Il sindaco Maurizio Verona non ha mandato alcun invito e nessuno ha deciso di presentarsi spontaneamente. Il primo cittadino attacca poi chi nella maggioranza continua a manifestare apertamente la propria nostalgia per il fascismo e operare un revisionismo storico.
Nessun invito alle celebrazioni
Era il 12 agosto del 1944 quando 560 civili, di cui 130 bambini, vennero uccisi nell’eccidio nazi-fascista avvenuto a Stant’Anna di Stazzema, piccola frazione toscana.
Il massacro fu compiuto dai soldati nazisti con l’aiuto dei fascisti della Repubblica sociale italiana di Salò e aveva l’obiettivo di realizzare un “atto terroristico premeditato” contro civili disarmati per indebolire i contatti tra le popolazioni locali e le formazioni partigiane.
Alle celebrazioni in ricordo di una delle stragi più efferate della Resistenza non sarà, però, presente nessun esponente del governo.
Il sindaco Maurizio Verona, del Partito democratico, ha deciso di non invitare nessun esponente della maggioranza di centrodestra. “Se vogliono, vengano loro. Mi facciano un colpo di telefono che gli organizzo una guida” ha dichiarato, come riportato da Il Fatto quotidiano.
“Un sindaco non dovrebbe invitare il governo – tiene a precisare – dovrebbero essere loro, i rappresentanti di questo governo, dopo aver giurato sulla Costituzione, a mettere in agenda una visita in questi luoghi”.
Invece, il sindaco ha deciso di invitare alle celebrazioni Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna: “Lui mi ha risposto il giorno dopo, dicendomi che ci sarebbe stato alle celebrazioni. Un invito simbolico, perché Toscana ed Emilia-Romagna hanno combattuto fianco a fianco durante la Resistenza”
L’attacco agli esponenti del governo
Poi il primo cittadino si lancia in un attacco, non particolarmente velato, a chi nell’attuale esecutivo continua a mostrarsi nostalgico del periodo fascista.
“A chi si vanta di tenere in casa i busti del duce farebbe bene a farsi un giro in questi posti”, ha continuato Verona, con un riferimento al presidente del Senato Ignazio La Russa, che aveva più volte confermato di avere in casa il busto di Benito Mussolini.
Ma è un attacco rivolto anche a Marcello De Angelis e alle sue parole sull’innocenza di Mambro, Ciavardini e Fioravanti nella strage di Bologna: “De Angelis non può dire queste cose, si costruisce una falsa verità. Si riscrive una storia che non è vera”.
Un revisionismo pericoloso, dato che, sostiene il sindaco, “l’Italia non ha mai fatto i conti con la storia”.
Se qualcuno di loro si presentasse a Sant’Anna di Stazzema, però, aggiunge: “Io metterei a loro a disposizione le guide, così possono comprendere meglio la storia. Sono luoghi che spingono a una riflessione profonda”.
I motivi politici
Dietro il mancato invito, c’è anche quella che il primo sindaco percepisce come una chiusura da parte della maggioranza.
Verona è presidente di un comitato che porta avanti dalla scorsa legislatura una proposta di legge “antifascista”, arrivata a 250mila firme.
Nonostante i tentativi di collaborare con le istituzioni, non è stato aperto nessuno spiraglio. “Sono mesi che cerco di contattare l’onorevole Ciro Maschio, presidente della commissione Giustizia, per portare in Aula la nostra proposta di legge. Ma non mi ha mai né convocato, né risposto”.
“Avrei voluto invitare lui alle celebrazioni, come provocazione” conclude.
Le parole di Mattarella
“Sant’Anna di Stazzema è uno dei luoghi simbolo della tragedia della Seconda Guerra Mondiale in cui affondano le radici più profonde dei valori della Costituzione repubblicana”, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Un luogo di memoria, di dolore immenso, insensato e ingiustificabile – sottolinea il Capo dello Stato –divenuto emblema di riscatto civile, di ribellione alla violenza più feroce e disumana, di solidarietà, di ricostruzione morale e sociale”.
“E’ un dovere per la nostra comunità ricordare quanto avvenne settantanove anni or sono a Sant’Anna e nelle altre frazioni di Stazzema” aggiunge Mattarella.