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Matteo Gracis e Bruno Vespa, prima il selfie poi lite in treno: "Megafono dei padroni", "Diffondi fake news"

L'incontro in treno fra Matteo Gracis e Bruno Vespa finisce in lite: il conduttore Rai accusato di amplificare la voce dei potenti, la sua reazione

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Bruno Vespa ha reagito duramente a una provocazione del giornalista Matteo Gracis durante un viaggio in treno. Gracis, fondatore de “L’Indipendente”, ha avvicinato Vespa per un selfie, ma ha iniziato poi a registrare un video criticandolo come “professionista della disinformazione”. Il conduttore di “Porta a Porta”, infastidito, ha risposto con un insulto. Gracis ha poi rincarato la dose sui social, sostenendo che Vespa rappresenta il giornalismo di propaganda che serve le élite e lamentando la mancanza di confronto del conduttore. Vespa ha replicato, definendo Gracis un “odiatore” e ricordando una fake news da lui diffusa riguardante il presidente Mattarella.

La lite fra Bruno Vespa e Matteo Gracis: cosa è successo

Un selfie piuttosto indigesto per Bruno Vespa, che ha fatto l’errore di concedersi a un passeggero il quale, in treno, ha iniziato poi subito a criticare pesantemente il suo lavoro.

Il viaggiatore in questione era Matteo Gracis, fondatore del quotidiano L’Indipendente. Alla richiesta apparentemente innocua Vespa ha acconsentito con cortesia, ma Gracis, invece di scattare un semplice selfie, ha cominciato a filmare.

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“Bruno Vespa, uno dei più grandi professionisti della disinformazione, del giornalismo che è megafono della voce dei padroni” ha cominciato ad affermare Gracis, ottenendo la colorita risposta da parte del collega: “Ma vada a fare in c**o”.

La spiegazione del gesto di Matteo Gracis

“Eccolo qui Bruno Vespa, uno dei più noti rappresentanti e responsabili dell’informazione spazzatura che abbiamo in Italia” ha proseguito poi, in solitaria, Matteo Gracis sui suoi profili social. Il giornalista ha ammesso di aver disturbato il collega, ma non ha rinnegato le ragioni di quella che ha definito una contestazione educata e civile.

“L’ho contestato perché ritengo giusto e importante esternare a questi soggetti, che di norma sono abituati a gente che gli chiede autografi e selfie, che invece c’è anche qualcuno che li disprezza e che non ha timori a esprimere il proprio dissenso” ha affermato Gracis.

“I danni causati da pennivendoli simili, per me sono incalcolabili. Decenni di propaganda televisiva, di giornalismo sensazionalistico, di distrazioni di massa, che hanno rincoglionito e lobotomizzato intere generazioni di italiani” ha aggiunto il giornalista, motivando il suo gesto.

“E avete notato la sua risposta?” ha chiesto poi Gracis. “Il categorico rifiuto, volgare tra l’altro, e l’incapacità a qualsiasi forma di confronto. Se dovesse succedere a me una cosa simile sarei estremamente curioso di capire i motivi, le ragioni e ascolterei volentieri la persona che mi critica. Ma questi non sono abituati a cose simili, è tutta la vita che camminano sui tappeti rossi e che da brave voci dei padroni, godono dei privilegi che spettano a chi esalta e serve le élite.”

La replica di Bruno Vespa

Bruno Vespa ha poi risposto alle accuse, sottolineando che anche da parte sua c’è poca stima per il collega, definito un “odiatore”.

Vespa ha ricordato l’errore effettuato da Gracis quando accusò falsamente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di estendere il segreto di Stato sulla strage di Ustica, una fake news che aveva portato a un’inchiesta su di lui.

Fonte foto: IPA

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