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Il referendum sulla cittadinanza per gli stranieri supera le 500mila firme, parola alla Corte costituzionale

Il referendum punta a dimezzare gli anni di residenza continuativa necessari per chiedere la cittadinanza italiana: cosa succede ora

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

A pochi giorni dalla scadenza, il referendum sulla cittadinanza ha raggiunto le 500mila firme necessarie per proseguire l’iter. Ad annunciarlo è stato Riccardo Magi, segretario di +Europa, il partito che ha promosso l’iniziativa. Il referendum si pone l’obiettivo di dimezzare da 10 a 5 gli anni di residenza continuativa richiesti agli stranieri per ottenere la cittadinanza italiana. Ora il quesito del referendum verrà presentato alla Corte costituzionale per il giudizio di ammissibilità.

La mobilitazione per il referendum sulla cittadinanza

Nelle ultime 24 ore c’è stato un vero e proprio boom di firme raccolte sul sito www.referendumcittadinanza.it. Il grande numero di accessi ha mandato più volte in tilt la piattaforma del ministero della Giustizia che ospita le raccolte firme per i referendum.

Uno sprint reso possibile grazie anche ai numerosi appelli giunti da personalità del mondo della cultura e dello spettacolo come l’attrice Kasia Smutniak, il fumettista Zerocalcare e il cantante Ghali.

Cittadinanza, si potrebbe tornare al pre-1992

In caso di esito favorevole, il referendum riporterebbe i requisiti per la cittadinanza italiana a quanto previsto “dalla legislazione prima del 1992 e ci si allineerebbe a quanto stabilito in diversi altri Stati Ue”, ha spiegato Magi.

Il segretario di +Europa ha definito l’accaduto “un risultato straordinario frutto di una mobilitazione popolare che siamo riusciti a suscitare insieme a tutti i promotori”. “Ciò dimostra l’urgenza di una riforma della cittadinanza è sentita ed è rimasta per anni senza risposta dal Parlamento. I cittadini sanno riconoscere la buona politica e hanno voglia di partecipare e mobilitarsi”, ha proseguito Magi.

Grande soddisfazione anche tra gli altri segretari dei partiti che hanno sostenuto il referendum sulla cittadinanza. Tra questi Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, deputati dell’Alleanza Verdi e Sinistra.

L’appello di Elly Schlein per gli altri referendum

Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha voluto cavalcare l’onda chiedendo ai cittadini di firmare anche a sostegno di altri due referendum, oltre a quello per la cittadinanza. L’appello di Schlein è stato a favore del referendum contro l’autonomia differenziata e per l’introduzione del salario minimo.

“Serve una legge di iniziativa popolare per dire che sotto i 9 euro all’ora non è lavoro, è sfruttamento e non può essere legale”, ha detto la segretaria del Pd tramite i suoi canali social. A sostegno del referendum anche Matteo Renzi, che aveva annunciato la sua firma online.

Una mobilitazione trasversale, quindi, che ha portato al raggiungimento delle 500mila firme necessarie nel giro di poche ore.

Fonte foto: ANSA

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