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CRONACA ESTERA

Il poliziotto che uccise George Floyd è stato accoltellato in carcere: le condizioni di Derek Chauvin

Derek Chauvin è l'ex poliziotto di Minneapolis condannato a 22 anni per l'omicidio di George Floyd. L'uomo è stato accoltellato in mensa da un altro detenuto

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Derek Chauvin è l’ex poliziotto condannato per la morte di George Floyd, l’uomo di colore soffocato durante un controllo di polizia a Minneapolis nel 2020. Chauvin è stato aggredito da un altro detenuto nel carcere di Tucson, in Arizona.

Accoltellato Derek Chauvin

Il 47enne ex agente di polizia è stato accoltellato mentre si trovava nella mensa del carcere ed è adesso ricoverato in gravi condizioni.

La direzione della casa circondariale non ha rilasciato dettagli in merito all’episodio, ma ha dichiarato di aver neutralizzato subito l’aggressore e di aver soccorso l’ex poliziotto. Sospese tutte le visite nella prigione.

Dopo la condanna, Chauvin è stato dapprima detenuto in isolamento in Minnesota e poi trasferito in Arizona nell’agosto dello scorso anno.

La morte di George Floyd

Chauvin e altri tre colleghi erano intervenuti il 25 maggio 2020 per arrestare George Floyd, accusato di aver tentato di smerciare una banconota falsa da 20 dollari.

L’uomo è stato immobilizzato a terra, a pancia in giù, con un ginocchio a premergli il collo per più di nove minuti. Nonostante le suppliche di Floyd, Chauvin non ha allentato la sua presa e il fermato è morto soffocato.

La morte di George Floyd, ripresa in un video girato da una ragazza e diffusa da telegiornali e social, ha poi scatenato un’ondata di violente proteste in varie metropoli statunitensi e ha portato alla nascita del movimento per i diritti degli afroamericani Black Lives Matter.

La sua supplica, “I can’t breath”, è diventata lo slogan del movimento.

Bocciati tutti gli appelli

Una volta condannato a 22 anni di carcere, l’ex poliziotto è stato sottoposto a lunghe misure di precauzione per evitare che detenuti afroamericani in cerca di vendetta potessero nuocergli.

I legali di Chauvin avevano fatto un primo appello contro la condanna sostenendo che le rivolte di piazza per la morte di Floyd avessero influenzato il parere della giuria.

L’appello è stato respinto e i legali si sono rivolti, invano, alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Fonte foto: ANSA

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