Il governatore Emiliano si rende “indisponibile” e la commissione Antimafia sconvoca la seduta sul caso Bari
La commissione Antimafia ha sconvocato la seduta con il governatore della Puglia Michele Emiliano prevista per giovedì 2 maggio
Sul sito della Camera si apprende che, nella serata di martedì 30 aprile, la commissione Antimafia ha sconvocato la seduta prevista per giovedì 2 maggio con il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. Il governatore si era detto “indisponibile” per tale data, chiedendo un rinvio alla convocazione riguardante le presunte infiltrazioni mafiose a Bari.
- La commissione Antimafia sconvoca la seduta
- Emiliano disponibile “dopo il voto di sfiducia”
- Il caso Bari
La commissione Antimafia sconvoca la seduta
Nella giornata di giovedì 2 maggio era in calendario una seduta della commissione parlamentare Antimafia.
La seduta avrebbe dovuto ascoltare le deposizioni del governatore della Puglia, Michele Emiliano, sui rischi delle infiltrazioni mafiose nella regione e in particolare a Bari.
Ma a causa di indisponibilità del governatore, la commissione ha annullato l’appuntamento, procedendo a un rinvio.
“Penso che la commissione abbia preso atto che il 2 maggio devo partecipare alla Conferenza delle Regioni, della quale sono vicepresidente, e subito dopo alla Conferenza unificata” ha commentato Emiliano.
Confermata la seduta con il procuratore della Repubblica Roberto Rossi, prevista per l’8 maggio. Ancora da calendarizzare l’audizione del sindaco di Bari, Antonio Decaro.
Emiliano disponibile “dopo il voto di sfiducia”
Michele Emiliano intende sottoporsi al colloquio con la commissione Antimafia, ma non prima del voto sulla sfiducia.
“Ho già espresso il mio intendimento di essere audito in Commissione dando disponibilità in ogni momento dal 10 al 30 maggio” ha dichiarato Emiliano.
“A patto – continua il governatore – che si sia concluso con il voto il dibattito nel Consiglio regionale della Puglia sulla fiducia richiesto dal centrodestra, per tenere distinti i due momenti nel rispetto di entrambe le istituzioni”.
Il caso Bari
L’inchiesta giudiziaria sulla quale indaga la commissione Antimafia riguarda le elezioni regionali in Puglia e le elezioni in due comuni della provincia di Bari.
Al centro delle indagini una presunta compravendita di voti (pagati anche 50 euro l’uno) con il rischio anche di infiltrazioni mafiose.
L’inchiesta ha toccato la giunta regionale del Pd, di cui fa parte anche il M5S, guidata da Emiliano, portando a otto arresti.
L’assessora regionale Pd Anita Maurodinoia, soprannominata “lady preferenze”, si è dimessa dall’incarico e dal partito dopo l’indagine per voto di scambio.
Il marito di Maurodinoia, Sandro Cataldo, leader del movimento Sud al centro è ai domiciliari, così come il sindaco di Triggiano Antonio Donatelli.