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CRONACA NERA

Il fidanzato ha ucciso Giulia Tramontano: il messaggio inviato all'amante e il tentativo di entrarle in casa

Emergono altri dettagli agghiaccianti sull'omicidio di Giulia Tramontano, ammazzata dal suo compagno

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Giulia Tramontano e Thiago, il figlio che la donna portava in grembo e che sarebbe venuto alla luce a luglio, sono stati uccisi da Alessandro Impagnatiello, il compagno della vittima. Ogni dubbio è stato fugato: gli inquirenti avevano parecchi sospetti sull’uomo, confermati dalla confessione dello stesso omicida arrivata nella notte tra il 31 maggio e l’1 giugno.

Le indagini e il messaggio inviato alla collega barista

Nel corso delle indagini sono emersi indizi che hanno spinto gli investigatori a stringere il cerchio attorno ad Alessandro Impagnatiello. Durante le ricerche, gli inquirenti hanno scovato un sms inviato dall’uomo all’altra donna, la collega barista statunitense con cui aveva una relazione parallela e clandestina.

“Il figlio non è mio, lei se ne è andata, sono libero adesso”, ha scritto all’amante Impagnatiello. Secondo gli inquirenti avrebbe ucciso Giulia tra le 19 e le 20 di sabato sera. Poi avrebbe domandato all’altra donna di vedersi, per potersi presentare da un uomo sentimentalmente libero.

Il luogo in cui è stato trovato il cadavere di Giulia Tramontano

L’amante si è però rifiutata di incontrarlo. Anche perché poche ore prima Giulia Tramontano si era presentata da lei, davanti al bar dove lavorava. Le due donne avevano avuto un confronto scoprendo che Impagnatiello aveva mentito a entrambe. Nessuna delle due sapeva dell’altra.

Giulia era incinta. Anche la collega barista era rimasta incinta di Impagnatiello, ma aveva abortito qualche mese fa.

Il cadavere nascosto in una intercapedine

Oltre al dettaglio del messaggio, gli inquirenti hanno anche riscontrato tracce di sangue nel baule della vettura dell’omicida che, messo alle strette, ha confessato, rivelando dove aveva nascosto il cadavere della compagna.

Il corpo senza vita della 29enne è stato nascosto in una intercapedine in via Monte Rosa 21, non distante dalla dimora in cui viveva la coppia. Sul cadavere sono state trovate tracce di bruciature.

Il tentativo di bruciare il corpo di Giulia Tramontano

Impagnatiello agli inquirenti ha spiegato di aver tentato due volte di bruciare il corpo di Giulia. La prima volta con alcol etilico nella vasca da bagno della loro casa di Senago, la seconda con della benzina nel box di famiglia a 200 metri dalla casa di via Novella 14.

La 29enne è stata trafitta con due o tre coltellate dentro casa sua. Il decreto di fermo di Impagnatiello è stato firmato dai pm di Milano alle 6.50 della mattina dell’1 giugno. Il barman 30enne è stato trasferito in carcere a San Vittore.

Fonte foto: ANSA

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