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"Il Covid non è più pandemia": Palù avverte sull'evoluzione del virus, la letalità e il ritorno dell'influenza

Giorgio Palù, presidente dell'Aifa, si sbilancia sulla fine della pandemia e dà un quadro sull'influenza stagionale

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Dopo quasi tre anni di apprensione per il Covid-19 e la sua aggressività, col virus che ha tenuto sotto scacco l’intera popolazione mondiale, sembra che la pandemia volga ormai al termine. A sbilanciarsi verso questo scenario è stato Giorgio Palù, virologo e presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che analizzando gli attuali dati sulla circolazione del virus ha dato una propria lettura su quella che sarà l’evoluzione del coronavirus nelle prossime settimane.

Covid-19, verso la fine della pandemia

Intervistato dal Corriere della Sera, Giorgio Palù non ha nascosto la possibilità di vedere presto la pandemia da Covid-19 avviarsi verso la conclusione, anche se gli ultimi dati vedono ancora registrare diversi decessi. Secondo il virologo parlare ancora di pandemia sarebbe errato in quanto la circolazione è sì diffusa in tutto il globo, ma non da definire il virus ancora pandemico. “Non è nemmeno un’endemia” ha sottolineato, spiegando poi che si tratta di un virus del quale “non ci libereremo mai”.

Il presidente dell’Aifa, infatti, ha spiegato che la letalità è scesa dall’1-2% dei primi mesi del 2020 all’attuale 0,045%, il che significa 16 adulti e 60 bambini sotto i 5 anni colpiti ogni mille abitanti. Numeri che fanno ben sperare e che, insieme alla vaccinazione, sembrano poter portare il mondo intero verso la fine dell’incubo.

Giorgio Palù, virologo e presidente dell’Aifa

Stop alla pandemia, ma la guardia resta alta

Proprio i vaccini, strumento fondamentale per arginare sempre più i rischi del virus in questi anni, continueranno ad avere un ruolo cardine nella lotta al Covid-19. Ma non saranno solo i farmaci ad aiutarci. Palù, infatti, ha sottolineato ancora una volta la necessità di non abbassare la guardia, ricordando che 6-7 milioni di italiani non sono vaccinati.

Cosa fare dunque? Il primo consiglio del professore è quello di indossare la mascherina “in luoghi affollati, mezzi pubblici, ambienti di ricovero e cura”. Non si tratta ovviamente di obbligo da reinserire nei decreti, ma per “assolvere a un dovere sociale e etico“.

Influenza, il perché del boom

Nel corso dell’intervista concessa al quotidiano, poi, Palù non si è tirato indietro nell’analizzare quella che è l’attuale stagione influenzale, col virus che è tornato più forte che mai dopo aver “dormito” negli anni del Covid. Secondo il presidente dell’Aifa, infatti, il ritorno dopo la “latitanza” è giustificato dal fatto che il Covid-19 ha inizialmente avuto la meglio sui virus concorrenti e ora che è più debole si assiste al successo dell’influenza stagionale.

“I bambini sotto i cinque anni stanno sperimentando l’influenza per la prima volta” ha sottolineato, spiegando che negli anni passati i lockdown e le mascherine non ci hanno protetti consapevolmente solo dal coronavirus, ma anche dal virus stagionale.

Fonte foto: ANSA

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