"Il Covid non è più pandemia": Palù avverte sull'evoluzione del virus, la letalità e il ritorno dell'influenza
Giorgio Palù, presidente dell'Aifa, si sbilancia sulla fine della pandemia e dà un quadro sull'influenza stagionale
Dopo quasi tre anni di apprensione per il Covid-19 e la sua aggressività, col virus che ha tenuto sotto scacco l’intera popolazione mondiale, sembra che la pandemia volga ormai al termine. A sbilanciarsi verso questo scenario è stato Giorgio Palù, virologo e presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che analizzando gli attuali dati sulla circolazione del virus ha dato una propria lettura su quella che sarà l’evoluzione del coronavirus nelle prossime settimane.
- Covid-19, verso la fine della pandemia
- Stop alla pandemia, ma la guardia resta alta
- Influenza, il perché del boom
Covid-19, verso la fine della pandemia
Intervistato dal Corriere della Sera, Giorgio Palù non ha nascosto la possibilità di vedere presto la pandemia da Covid-19 avviarsi verso la conclusione, anche se gli ultimi dati vedono ancora registrare diversi decessi. Secondo il virologo parlare ancora di pandemia sarebbe errato in quanto la circolazione è sì diffusa in tutto il globo, ma non da definire il virus ancora pandemico. “Non è nemmeno un’endemia” ha sottolineato, spiegando poi che si tratta di un virus del quale “non ci libereremo mai”.
Il presidente dell’Aifa, infatti, ha spiegato che la letalità è scesa dall’1-2% dei primi mesi del 2020 all’attuale 0,045%, il che significa 16 adulti e 60 bambini sotto i 5 anni colpiti ogni mille abitanti. Numeri che fanno ben sperare e che, insieme alla vaccinazione, sembrano poter portare il mondo intero verso la fine dell’incubo.
Stop alla pandemia, ma la guardia resta alta
Proprio i vaccini, strumento fondamentale per arginare sempre più i rischi del virus in questi anni, continueranno ad avere un ruolo cardine nella lotta al Covid-19. Ma non saranno solo i farmaci ad aiutarci. Palù, infatti, ha sottolineato ancora una volta la necessità di non abbassare la guardia, ricordando che 6-7 milioni di italiani non sono vaccinati.
Cosa fare dunque? Il primo consiglio del professore è quello di indossare la mascherina “in luoghi affollati, mezzi pubblici, ambienti di ricovero e cura”. Non si tratta ovviamente di obbligo da reinserire nei decreti, ma per “assolvere a un dovere sociale e etico“.
Influenza, il perché del boom
Nel corso dell’intervista concessa al quotidiano, poi, Palù non si è tirato indietro nell’analizzare quella che è l’attuale stagione influenzale, col virus che è tornato più forte che mai dopo aver “dormito” negli anni del Covid. Secondo il presidente dell’Aifa, infatti, il ritorno dopo la “latitanza” è giustificato dal fatto che il Covid-19 ha inizialmente avuto la meglio sui virus concorrenti e ora che è più debole si assiste al successo dell’influenza stagionale.
“I bambini sotto i cinque anni stanno sperimentando l’influenza per la prima volta” ha sottolineato, spiegando che negli anni passati i lockdown e le mascherine non ci hanno protetti consapevolmente solo dal coronavirus, ma anche dal virus stagionale.