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CRONACA NERA

Il corpo di Carmine Morello ritrovato a Corigliano Rossano, era scomparso da settimane: segni di arma da fuoco

Carmine Morello, scomparso il 9 agosto, è stato rinvenuto cadavere a Corigliano Rossano. Il corpo del 49enne riporta segni di colpi da arma da fuoco

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Il corpo di Carmine Morello è stato rinvenuto la mattina di domenica 3 settembre a Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza. Morello risultava scomparso da circa un mese in circostanze misteriose. Il cadavere giaceva accanto alla moto sulla quale si era allontanato facendo perdere le sue tracce. Sul caso indagano i carabinieri.

Carmine Morello ritrovato cadavere a Corigliano Rossano

Il corpo di Carmine Morello, 49 anni, è stato rinvenuto la mattina di domenica 3 settembre dai carabinieri.

Il cadavere giaceva tra il Rossanese e Mirto, per la precisione in contrada Strange. Lo riporta ‘LaC News’.

A circa un mese dalla scomparsa è stato ritrovato il cadavere di Carmine Morello a Corigliano Rossano, indagano i carabinieri

Dopo il ritrovamento i carabinieri hanno subito informato Alessandro D’Alessio, procuratore di Castrovillari, e Nicola Gratteri, procuratore distrettuale di Catanzaro, che a più riprese si offre per campagne di sensibilizzazione contro la mafia.

Parliamo di ‘mafia’ in quanto, secondo ‘Corriere della Calabria’, si vociferava che dietro la sua scomparsa vi sarebbe stata l’ombra della ‘ndrangheta.

Il cadavere di Carmine Morello, infatti, presenterebbe segni di colpi da arma da fuoco e la moto è stata rinvenuta coperta da lamiere.

La scomparsa

Carmine Morello risultava scomparso da mercoledì 9 agosto.

Secondo una ricostruzione pubblicata dall’edizione di Cosenza della ‘Gazzetta del Sud’, il 9 agosto il 49enne si era allontanato da un negozio di telefonini.

Il suo ultimo avvistamento era stato registrato lungo la statale 106 ionica, in una rivendita di moto di proprietà di un amico. Lì Morello aveva lasciato il suo cellulare per poi sparire nel nulla.

I carabinieri, guidati dal colonnello Marco Filippi, avevano considerato tutte le piste investigative. Fra queste c’era quella della mano della ‘ndrangheta per via di alcuni trascorsi di Morello.

L’accusa e l’assoluzione per tentato omicidio

Il 26 dicembre 2002 un gruppo di fuoco, a Rossano, aveva tentato di uccidere il boss Antonio Manzi, detto ‘Tom Tom’. Secondo le parole di quattro collaboratori di giustizia a volere la morte di Manzi sarebbe stato proprio Carmine Morello insieme a Giuseppe Ferrante – scriveva ‘Eco dello Jonio’ il 20 febbraio 2022 – i quali avrebbero voluto impedire l’ascesa del boss Nicola Acri, anch’egli collaboratore di giustizia e sostenitore della tesi accusatoria.

Nel processo ‘Stop’, dal nome dell’operazione istruita dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, sia Carmine Morello che Giuseppe Ferrante erano stati assolti dalla Corte di Appello di Catanzaro e infine, nel 2023, la Cassazione aveva confermato la sentenza.

Per questo i carabinieri, sin dalla scomparsa di Morello il 9 agosto, non hanno escluso la pista ‘ndranghetista.

Fonte foto: iStock

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