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Il caso Elisa Claps arriva a Caivano: il parroco anti-camorra scrive una lettera dopo le polemiche a Potenza

Il parroco di Caivano don Maurizio Patriciello scrive una lettera ai Claps per commentare le polemiche con la curia: "Guardatevi negli occhi"

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Il caso di Elisa Claps è finalmente uscito da Potenza e la voce della sua famiglia è arrivata in tutta Italia e in tutto il mondo. Anche a Caivano, da dove arrivano le parole di don Maurizio Patriciello, il parroco anti-camorra che combatte da anni la criminalità organizzata del Parco Verde e dintorni. Don Patriciello ha scritto una lettera a Filomena Iemma, madre di Elisa Claps, alla luce degli ultimi fatti che hanno riguardato la battaglia della famiglia per la verità.

Il caso Claps a Caivano, parla don Patriciello

Don Maurizio Patriciello cerca parole di distensione tra Filomena Iemma e la Chiesa, specialmente dopo le dichiarazioni di Gildo Claps sulla curia potentina.

Don Patriciello sostiene che tra i Claps e la Chiesa – intesa come istituzione – ci siano stati problemi di comunicazione, per questo apre la sua missiva con un’attestazione di stima e amore nei confronti di Filomena Iemma.

Don Maurizio Patriciello ha scritto una lettera a Filomena Iemma, madre di Elisa Claps, per trovare parole di distensione tra i familiari e la Chiesa

“Mamma Filomena, noi ti amiamo”, così si apre la lettera di don Maurizio Patriciello a Filomena Iemma. Subito dopo il parroco di Caivano fa riferimento alla tragedia che ha colpito la famiglia “come un uragano” coinvolgendo “la Chiesa italiana”, ma sottolinea che la verità su Elisa è raggiungibile “solo attraverso le sentenze” e che si tratta comunque di “verità processuali”.

A questo punto don Patriciello condanna “l’odio dei facinorosi” e le “offese gridate durante la manifestazione degli ultimi giorni”.

Il prete di Caivano fa dunque riferimento alle parole del Vescovo di Potenza, monsignore Salvatore Ligorio, che difende con queste parole: “Viene difficile credere che il pastore della tua città stia dicendo il falso”, in riferimento alla richiesta di risarcimento che la famiglia Claps avrebbe avanzato, secondo Ligorio.

Dunque don Patriciello spera affinché le parti coinvolte possano trovare “il coraggio di guardarsi negli occhi, sforzandosi di credere che l’altro sia in buona fede”. Questa, secondo il religioso di Caivano, è l’unica chiave di lettura utile per avere tutta la verità sulla morte di Elisa Claps.

Infine, don Maurizio promette un pellegrinaggio insieme alla sua parrocchia presso la tomba di Elisa per rendere omaggio alla 16enne potentina.

Le tensioni tra i Claps e la Chiesa

Recentemente l’arcivescovo Ligorio, in un’intervista rilasciata al ‘Corriere della sera’, ha affermato che i familiari di Elisa Claps avrebbero chiesto un risarcimento alla curia.

Gildo Claps ha categoricamente respinto tali affermazioni, quindi ha dichiarato: “Noi parleremo solo con i livelli più alti del Vaticano per chiudere questa storia. Non riconosciamo nessun ruolo alla Chiesa di Potenza“.

Il braccio di ferro tra i Claps e la Chiesa potentina continua, dunque, sulla pista delle presunte responsabilità di don Mimì Sabia nell’occultamento della verità venuta a galla solo 17 anni dopo l’omicidio.

La morte di Elisa Claps

La storia di Elisa Claps ha ritrovato vigore mediatico grazie al lavoro di Pablo Trincia con il podcast ‘Dove nessuno guarda’ distribuito da Chora Media e il documentario andato in onda su SkyTG24 il 13 e il 14 novembre.

Ancora, un ruolo fondamentale va riconosciuto nella fiction ‘Per Elisa – Il caso Claps‘ di Marco Pontecorvo andata in onda in tre puntate su Rai 1.

Elisa Claps fu uccisa il 12 settembre 1993 da Danilo Restivo, che le diede appuntamento presso la chiesa della Santissima Trinità di Potenza con il pretesto di consegnarle un regalo.

La famiglia spese tutte le energie per arrivare alla verità e per supportare la tesi della responsabilità di Restivo, che nel frattempo uccise di nuovo: il 2 novembre 2002 Heather Barnett, una sarta di Bournemouth, in Inghilterra, fu assassinata nella sua abitazione.

Il 17 marzo 2020 il corpo di Elisa fu rinvenuto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità, proprio il luogo in cui nel 1993 si recò per l’appuntamento con Restivo.

Fonte foto: ANSA

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