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Il caso doping di Jannik Sinner potrebbe non essere concluso: la WADA sta pensando di presentare ricorso

I guai per Jannik Sinner potrebbero non essere finiti: la WADA valuta di presentare ricorso sul caso doping per cui è stato assolto

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Le preoccupazioni per Jannik Sinner potrebbero non essere finite. La WADA, in merito al caso relativo alla sua positività a due test antidoping, starebbe esaminando la vicenda e potrebbe decidere di fare ricorso contro la sua assoluzione.

Jannik Sinner, caso doping: la WADA pronta a fare ricorso

Nelle scorse ore è stata resa pubblica la sentenza del tribunale indipendente dell’Itia che ha stabilito che Sinner, positivo al Clostebol, non può essere giudicato colpevole in quanto si è innanzi a un caso di “assunzione involontaria”

La WADA, l’agenzia mondiale anti doping, ha confermato a un organo di stampa tedesco, come riferisce La Gazzetta dello Sport, che si riserverà il diritto di ricorrere in appello per il caso che ha visto coinvolto Jannik Sinner.

“Come facciamo sempre, esamineremo con attenzione tutta le documentazione e ci riserviamo la facoltà di presentare appello”, ha dichiarato  un portavoce della WADA.

L’appello può essere presentato entro 21 giorni al Tas di Losanna. Possono tentare tale strada la giù citata WADA o la Nado Italia (agenzia italiana anti doping). La data limite è il 6 settembre.

Da evidenziare che anche in caso di appello della Wada e della Nado Italia, il campione altoatesino potrebbe comunque gareggiare in attesa di giudizio.

Perché Sinner è considerato innocente dall’Itia

Chi non ha dubbi sulla non colpevolezza di Sinner è il tribunale indipendente dell’Itia che ha spiegato che il primo test sulle urine del tennista risale al 10 marzo, ossia quando ha giocato al Masters 1000 di Indian Wells. Il secondo esame è stato effettuato 8 giorni dopo.

In entrambi i casi è emerso che il fuoriclasse azzurro aveva tracce minime, infinitesimali, del metabolita del Clostebol. Trattasi di percentuali talmente irrisorie che i tre medici interpellati sulla vicenda, due dei quali non sapevano nemmeno di chi fossero le urine, non hanno evidenziato alcuna anomalia.

Perché a Sinner è stato trovato il Clostebol

Ma perché a Sinner è stato trovato il Clostebol? Trattasi di una sostanza presente in diversi prodotti acquistabili anche in farmacia. Il suo fisioterapista, facendogli dei massaggi con una pomata che contiene la sostanza, ha contaminato il tennista.

Nel frattempo il procedimento e tutti gli accertamenti sono proseguiti, con Sinner che è stato sospeso per sei giorni, il 4-5 aprile e il 17-20 aprile ma, essendo stati accolti i suoi ricorsi in cui ha dimostrato l’assunzione involontaria, ha poi potuto continuare a giocare.

Per via della positività, al momento, seppur è stato ritenuto innocente, a Sinner sono stati tolti i punti e il montepremi conquistati al torneo di Indian Wells perché, secondo regolamento, è comunque responsabile anche per il suo team.

Fonte foto: ANSA

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