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Per Jannik Sinner doping escluso, tutta colpa di una pomata e di un massaggio: cosa è successo al numero uno

Jannik Sinner è positivo al doping ma innocente: il campione di tennis è stato scagionato dall'Itia che ha parlato di "assunzione inconsapevole"

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Jannik Sinner è positivo al doping, ma è innocente. Una semplice equazione per uno stato di non responsabilità: il campione italiano di tennis è stato scagionato al termine di un’indagine dell’Itia (International Tennis Integrity Agency) per “assunzione inconsapevole“. La sostanza contestata nel corso degli esami, ai quali il campione si è sottoposto con spirito totalmente collaborativo, era stata usata dal suo fisioterapista. La notizia arriva dall’ufficio stampa del campione italiano.

Jannik Sinner è innocente

Come detto in apertura, Jannik Sinner è risultato positivo al doping ma è stato scagionato dall’Itia per “assunzione inconsapevole”. Il significato è immediato: la responsabilità della presenza di Clostebol negli esami delle urine cui Sinner si era sottoposto in due tempi nel corso del torneo Indian Wells, nel mese di aprile, è del fisioterapista del campione.

Per questo motivo Jannik Sinner è stato considerato estraneo ai fatti e gli è stato concesso di continuare a competere alla gara. Il campionato si è concluso con la sconfitta con Alcaraz nella semifinale. Tuttavia, secondo il regolamento del torneo, Sinner perderà i 400 punti accumulati in quanto ritenuto responsabile degli errori del suo team di cui fa parte inevitabilmente il fisioterapista.

La notizia è stata resa nota solamente martedì 20 agosto, ma per il campione di tennis è stata un’attesa assai dolorosa e sofferta, nel timore del verdetto delle istituzioni.

Sinner, infatti, era risultato positivo al doping nel mese di aprile, nel pieno svolgimento dell’Indian Wells. Come già detto, il campione italiano è sempre stato collaborativo.

Il Clostebol e il doping: la dinamica

Nel mese di aprile, nel corso di due controlli cui si era sottoposto nel corso dell’Indian Wells, Jannik Sinner è risultato positivo al Clostebol individuato dagli esami delle urine per un quantitativo di un miliardesimo di grammo.

La sostanza è proibita dalla competizione, per questo motivo l’Itia ha avviato un’indagine per individuare le modalità con le quali il campione ha assunto il Clostebol. Le indagini dell’agenzia, infine, si sono concluse con la non colpevolezza del campione. Il Clostebol, infatti, è uno steroide anabolizzante con la composizione chimica del testosterone contenuto in alcuni farmaci da banco. Uno di questi è la pomata cicatrizzante Trofodermin, la stessa che il fisioterapista aveva addosso durante un trattamento.

In quell’occasione, infatti, lo specialista aveva utilizzato la crema per curare un taglio sul proprio dito. Quella del fisioterapista è stata dunque una mancanza di attenzione: le sue dita sarebbero entrate in contatto con le ferite sul corpo del campione.

Le parole del campione

Nessuna conseguenza per Jannik Sinner, dunque, a parte la rinuncia ai punti accumulati all’Indian Wells e al montepremi. Sui social il campione italiano di tennis ha commentato il verdetto con queste parole:

Ora mi lascerò alle spalle questo periodo molto impegnativo ed estremamente spiacevole. Continuerò a fare tutto il possibile per assicurarmi di continuare a rispettare il programma antidoping dell’ITIA.

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