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I video degli italiani appena atterrati da Israele: "Tutti cercavano un volo, palestinesi come l'Isis"

Le dichiarazioni a caldo dei primi italiani rientrati da Israele: i connazionali raccontano come hanno vissuto l'attacco di Hamas e come hanno fatto ritorno

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Sono sbarcati agli aeroporti di Malpensa e Fiumicino i primi italiani in fuga da Israele dopo lo scoppio della guerra con Hamas. I connazionali (turisti, pellegrini e volontari) sono stati raggiunti dai giornalisti, ai quali hanno raccontato la loro esperienza.

Italiani rientrano da Israele

Vengono da Como, Milano, Trento, Roma e altre città i primi italiani sbarcati.

Nei loro racconti la paura e le criticità correlate a un rientro imprevisto e affrettato.

Nettissimo il giudizio di un ragazzo sbarcato a Fiumicino: “Quello che a suo tempo ha fatto l’Isis ora lo sta facendo Hamas con gli israeliani”.

“Ciò che è accaduto è molto diverso rispetto agli scontri del passato, è molto più grave”, dice.

Un altro giovane, appena tornato da Tel Aviv, racconta che la difficoltà nel rientrare in Italia è stata correlata al fatto che improvvisamente moltissima gente stava cercando di acquistare i biglietti per gli stessi voli.

In un altro video viene intervistata una ragazza appena rientrata a Malpensa.

La giovane, di nome Giulia, si trovava a Betlemme per un’esperienza a metà strada fra il volontariato e il turismo.

“Non ho avuto difficoltà a tornare perché avevo il passaporto giusto, se sei europeo è più facile”, ha dichiarato.

“A Tel Aviv – ha proseguito – sono arrivata con il taxi. Sabato mattina si vedevano razzi, si sentivano esplosioni, si sentivano sirene. Ma la situazione è sempre stata abbastanza tranquilla”.

Farnesina al lavoro per gli italiani in Israele

Fin dai primi spari il ministero degli Esteri ha monitorato la situazione, mettendosi a disposizione per il rientro degli italiani in Israele.

Il ministro Antonio Tajani scrive così su X: “In partenza in direzione Firenze per gli Stati Generali della diplomazia culturale. Al lavoro per cercare di aiutare i connazionali bloccati in Israele a rientrare in Italia. La loro sicurezza è la priorità più assoluta del governo”.

Raggiunto telefonicamente da Rtl, il ministro Tajani ha dichiarato che “stanno già rientrando da Israele i primi italiani con voli della compagnia aerea El Al“.

“Stiamo facendo comunque di tutto per metterli in sicurezza“, ha aggiunto assicurando anche che “non ci sono notizie negative” sugli italiani in Israele.

Nessun italiano ucciso in Israele

Con il passare delle ore non sono emerse informazioni relative al ferimento o all’uccisione di turisti italiani in Israele.

Ma un ragazzo israeliano di remota ascendenza italiana risulta essere stato rapito in uno dei rastrellamenti effettuati da Hamas nei kibbutz e nei rave party. Il suo cognome è “Casarotti”.

Fonte foto: ANSA

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