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CRONACA ESTERA

Guerra Israele-Hamas, perché l’attacco di terra a Gaza potrebbe scattare a breve: ecco i dettagli

Unità speciali sui gommoni, droni e visori notturni: l’esercito israeliano è pronto al blitz via terra per entrare nella Striscia di Gaza

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

La guerra tra Israele e Hamas è cominciata subito dopo l’assalto dei miliziani arrivati dalla Striscia di Gaza il 7 ottobre. Superato lo shock iniziale, l’esercito israeliano ha cominciato fin da subito a pianificare un intervento con mezzi di terra all’interno della Striscia, dove si nascondono i terroristi di Hamas. Un’operazione che però, a due settimane dalla strage di cittadini israeliani (1.400 finora le vittime) non è ancora partita. Ma secondo diversi osservatori, sarebbe ormai tutto pronto e già nella notte tra il 21 e il 22 ottobre potrebbe partire l’invasione.

I bombardamenti nella Striscia di Gaza

Nei giorni scorsi la Striscia di Gaza è stata bersagliata da continui raid aerei e missilistici da parte delle forze israeliane, impegnate anche a intercettare i razzi provenienti dalla Striscia e anche, in misura minore, dal sud del Libano, dove sono operativi i miliziani di Hezbollah.

Al momento il ministero della sanità di Gaza ha parlato di 4.137 vittime tra la popolazione della Striscia di Gaza.

Il nodo dei corridoi umanitari

In preparazione dell’intervento armato, Israele ha tagliato i rifornimenti di acqua, elettricità e cibo a Gaza. La situazione diventa sempre più critica per gli abitanti della Striscia, ma finora il valico di Rafah – al confine tra Egitto e Gaza – non è stato aperto nonostante le pressioni internazionali sull’Egitto. O meglio, è stato aperto solo per consentire il passaggio di aiuti umanitari, per un breve lasso di tempo.

Inoltre, gli stessi miliziani di Hamas hanno invitato i cittadini di Gaza a non lasciare le proprie case, ben sapendo che finché non verranno aperti corridoi umanitari per i profughi difficilmente gli israeliani entreranno con i mezzi di terra.

Ma l’esercito di Israele continua ad ammassare uomini e mezzi lungo i confini (anche al Nord) segnale evidente che il via libera all’invasione potrebbe scattare da un momento all’altro.

Visori notturni, gommoni e droni per invadere Gaza

Secondo un’analisi dell’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi, la macchina militare è pronta. Mezzo milione di soldati regolari e oltre trecentomila riservisti sono pronti a entrare in azione.

A sud di Zikim, a ridosso del confine con Gaza, sono presenti unità di carristi, dislocati anche verso Rafah e nei pressi di Be’eri, il kibbuz devastato da Hamas. Da qui, scrive il Corriere della Sera, è possibile entrare nella Striscia di Gaza e tagliare in due il territorio.

L’operazione potrebbe ricalcare molto da vicino l’operazione Piombo Fuso, l’intervento militare del 2008-2009. E il blitz potrà contare su soldati dotati di visori notturni, unità speciali pronte a sbarcare dal mare con veloci gommoni e droni per coprire l’avanzata.

Fonte foto: ANSA

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