Guerra in Ucraina, la minaccia di Putin: "Non vi conviene sanzionarci". Il leader russo contro Europa e Usa
Il presidente della Russia, Vladimir Putin, parlando agli industriali del Paese ha minacciato Europa e Usa: "Non vi conviene sanzionarci"
Poche ore dopo l’inizio della guerra in Ucraina, Vladimir Putin ha dovuto fare i conti con la reazione dei Paesi Nato, su tutti gli Stati Uniti. Insieme all’Europa stanno pensando alle sanzioni nei confronti della Russia e della sua economia. Pronta la replica del presidente russo: “Non vi conviene sanzionarci“. Una frase sibillina che suona come una minaccia: ecco cosa ha detto Vladimir Putin a Europa e Usa.
Guerra in Ucraina, Putin agli imprenditori della Russia: “Non ho avuto scelta”
L’incontro con gli imprenditori della Russia è avvenuto al Cremlino durante una riunione convocata da Putin di fronte alle telecamere.
È stata la prima volta che il presidente russo ha parlato dopo l’inizio della guerra in Ucraina: lo ha fatto davanti a oligarchi e manager delle grandi holding statali – verso cui mirano alcune delle minacciate nuove misure punitive di Usa e Ue – e ha spiegato che “non gli è stata lasciata altra scelta”.
“Capiamo tutti il mondo in cui viviamo e siamo tutti preparati, in un modo o nell’altro, per quello che sta accadendo in termini di politiche sanzionatorie e di restrizioni”, ha garantito ai rappresentanti di quella che è una sorta di Confindustria russa, guidata da Aleksander Shokhin.
Guerra in Ucraina, Putin minaccia Europa e Usa: “Non conviene sanzionarci”
“L’invasione dell’Ucraina è stata una misura necessaria da parte della Russia per difendere il proprio territorio”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin agli imprenditori locali a Mosca.
Poi li ha rassicurati: “La Russia rimarrà nel mercato internazionale”, dimostrando di non aver timore delle sanzioni che potrebbero colpire la Russia.
“La Russia è parte dell’economia mondiale e noi non abbiamo certamente intenzione di danneggiare quel sistema. Non credo che ai nostri partner convenga spingerci fuori da questo sistema”, ha aggiunto riferendosi a Europa e Usa.
Le sanzioni fermeranno davvero la Russia? La situazione
Secondo alcuni autorevoli economisti russi, come Serghei Guriev dell’Istituto di studi politici di Parigi, la Russia oggi è meglio preparata alle sanzioni del 2014.
“La Banca centrale ha enormi riserve di valuta estera – ha aggiunto -, anche il Fondo sovrano è cresciuto”, ha spiegato l’esperto alla Tv Dozhd.
E, soprattutto, “i prezzi del petrolio sono di 95 dollari al barile”. Guriev è sicuro che con l’introduzione delle sanzioni anti-russe “non accadrà alcuna catastrofe macroeconomica, ma saranno i russi a dover dire addio alla crescita dei loro redditi.
Ha poi detto che, secondo lui, la crisi ucraina sia stata creata “per distogliere l’attenzione dai problemi interni alla Russia: la lotta alla pandemia è fallita, i redditi della popolazione non crescono, ci sono mille prigionieri politici”.