Green pass, rischio caos dal 15 ottobre: la soluzione secondo Burioni
La ricetta del virologo Burioni per evitare di spendere soldi in tamponi per ottenere il green pass
Dal 15 ottobre il green pass sarà obbligatorio per accedere al lavoro, pubblico o privato. Le Regioni e diversi esponenti politici, tutti leghisti, paventano possibili rischi caos per le imprese e chiedono al governo di intervenire e di rivedere le norme, in particolare quelle che riguardano i tamponi.
Per chi non è vaccinato contro il coronavius e non è guarito dal Covid-19 il green pass viene rilasciato in caso di negatività ad un tampone eseguito 48 ore prima.
Secondo il governatore del Veneto, Luca Zaia, la misura decisa dal governo porterà a far perdere migliaia di posti di lavoro, “perché non saremo in grado di offrire a tutti i non vaccinati un tampone ogni 48 ore”.
Per il segretario della Lega Matteo Salvini per “evitare il caos” è necessario aumentare la validità dei tamponi a 72 ore, mentre Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, afferma che “il governo deve intervenire tempestivamente, per consentire alle imprese di organizzarsi”.
Secondo Roberto Burioni, virologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, la soluzione a questi possibili rischi è però decisamente più semplice.
“A chi – ha scritto su Twitter – dal 15 ottobre dovrà spendere un sacco di soldi in fastidiosi tamponi per avere il green pass ricordo che esiste una alternativa gratuita: vaccinarsi e godersi i soldi risparmiati con maggiore tranquillità”.