Green pass obbligatorio, la possibile soluzione a due livelli
Governo al lavoro per stabilire i criteri dell'obbligo del green pass: si va verso una soluzione a due livelli
Va avanti il dibattito sull’uso del green pass obbligatorio per accedere a locali ed eventi come strumento per accelerare sulle vaccinazioni anti Covid. È in corso una mediazione tra le varie anime del governo e della maggioranza, che non sono d’accordo sui criteri da adottare.
Per oggi è prevista la riunione della Conferenza delle Regioni, a cui seguirà nella giornata di mercoledì la cabina di regia politica a palazzo Chigi. Il Consiglio dei ministri si dovrebbe poi riunire entro giovedì per mettere nero su bianco le misure e approvare il nuovo decreto Covid.
I tempi sono stretti perché il decreto, oltre a contenere le regole sul green pass e i nuovi parametri per i colori delle regioni, servirà per prolungare lo stato di emergenza, in scadenza il 31 luglio, per altri tre mesi.
L’obiettivo del governo è spingere sulle vaccinazioni, evitare chiusure e lasciare l’Italia in fascia bianca almeno fino al 15 agosto.
Green pass obbligatorio, la possibile soluzione
Per questo, riporta il Corriere della Sera, una possibile soluzione di compromesso a cui sta pensando il governo per superare le divisioni tra i partiti porta ad un doppio livello di obbligo del green pass.
L’idea è quella di diversificare i luoghi e le relative misure in base al rischio di contagio. Con questa impostazione quindi non ci sarebbe alcuna limitazione per i ristoranti all’aperto.
Per i ristoranti al chiuso invece servirebbe il green pass, ma in questa prima fase potrebbe essere sufficiente una sola dose del vaccino (o guarigione o tampone negativo).
Questa soluzione prevede la necessità della doppia dose del vaccino per i luoghi affollati dove è alto il rischio di assembramento. Quindi concerti, eventi, stadi e convegni, ma anche cinema, teatri, palestre e discoteche.