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Governo: Conte appeso a un filo, Renzi verso l'opposizione

Palazzo Chigi, se Iv si sfila impossibile nuovo Governo con lui. Renziani verso lo strappo, Conte pronto alla sfida in Aula

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il Recovery Plan italiano c’è, il governo Conte-bis, fra una manciata d’ore, potrebbe non esserci più. Il Consiglio dei ministri notturno sul Piano di ripresa e resilienza certifica lo scontro totale tra il premier Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Se non ci sarà il Mes le ministre di Iv si asterranno”, annuncia l’ex premier in tv. E il piano passa infatti con l’astensione delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti, come riferisce l’Ansa. La conferenza stampa convocata da Renzi nel pomeriggio alla Camera potrebbe certificare l’addio di Iv al governo. Sempre nelle scorse ore il senatore fiorentino aveva dichiarato: “Io non volevo far fuori Conte, ma me stesso da questo governo. Evidentemente hanno i numeri per andare avanti e se vogliono gli posso anche cedere qualcuno… Me ne andrò all’opposizione”.

Per Renzi lo scenario che si delinea è quello di una conta in Aula: “Penso che Conte sostituirà le ministre di Italia viva e poi andrà alle Camere per chiedere la fiducia. Non so se prima si recherà al Quirinale, comunque quando avrà dei nuovi ministri farà il passaggio parlamentare”.

Crisi di governo, scontro Iv e Conte

I margini di trattativa, dopo il Cdm, si assottigliano ulteriormente. Se nel pomeriggio fonti di maggioranza evocavano ancora la possibilità di un vertice tra i leader per una ricucitura e, prima di entrare a Palazzo Chigi, Vincenzo Spadafora vedeva ancora le “condizioni per gesti di responsabilità”, alla fine della riunione l’impressione è che non restino molti margini per ricompattare la maggioranza. Tanto che continuano a circolare voci e ‘conteggi’ sui possibili “responsabili” pronti a prendere il posto di Iv al Senato: si accredita l’uscita di 4 senatori dal gruppo di Renzi e ben 8 da Forza Italia.

Nel frattempo è sul Mes che si consuma l’ultimo scontro tra Iv, Conte e gli altri partiti alleati. Le ministre renziane definiscono “incomprensibile” la rinuncia al fondo salva-Stati, lamentano ritardi sulle urgenze del Paese e sui nuovi ristori. “Il Mes non è compreso nel Next Generation, non è questa la sede per discutere il punto”, è la replica di Conte, che invita a “non speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l’attivazione del Mes”, con “un accostamento che offende la ragione e anche l’etica”.

Subito dopo è Roberto Gualtieri a intervenire. “Il Mes non ha “nulla a che vedere con il programma Next Generation Eu” e anche se si decidesse di attivarlo, “non avremmo a disposizione risorse per investimenti aggiuntivi”, spiega il ministro dell’Economia. “Il Mes non c’entra, non c’è ragione per astenersi”, è il concetto che sottolineano a loro volta Francesco Boccia e Enzo Amendola.

Mentre il ministro della Salute, Roberto Speranza, ricorda quanto fatto per contrastare la pandemia, anche in termini di risorse. Il confronto viene descritto assai teso, lo strappo di Iv non rientra e le ministre si astengono. Ma a Cdm terminato, Gualtieri esulta: “E’ stato un gran lavoro, più importante d’ogni polemica. Ora via al confronto in Parlamento e nella società”.

Fra poche ore, però, potrebbe essere la crisi di governo a dominare nella politica italiana. Non a caso Conte decide di correre e convoca un doppio Cdm, uno in serata sul nuovo dl anti-Covid (con lo stato di emergenza che potrebbe essere prorogato al 30 aprile), l’altro giovedì sul nuovo scostamento per i ristori di gennaio. Tentando così di mettere in cassaforte i provvedimenti più cruciali per il Paese in questo momento.

In arrivo le dimissioni delle ministre Iv e la conta in Parlamento

Se le ministre di Iv si dimetteranno, per il premier si potrebbe davvero aprire la strada della conta e del sostegno dei cosiddetti responsabili. “Sarà un governo Conte-Mastella e noi saremo all’opposizione o un esecutivo diverso”, attacca Renzi. “Ci sono delle forze che vogliono contribuire nel segno di un rapporto con l’Europa e penso che al momento opportuno queste forze possano palesarsi”, è la previsione ribadita da Goffredo Bettini, gran tessitore di questi giorni di pre-crisi.

Mentre al premier, e al suo argine a un Conte-ter se Iv si sfilasse nelle prossime ore, una sponda arriva da Romano Prodi. “Conte ha fatto bene. A me sembra che Renzi abbia assolutamente lo stesso obiettivo di Bertinotti (nel Prodi I, ndr), cioè rompere”, spiega l’ex presidente del Consiglio. E il dado della crisi, ormai, sembra davvero tratto.

Le risorse complessivamente allocate nelle sei missioni del Piano nazionale di rilancio e resilienza sono pari a circa 210 miliardi di euro. Lo si legge nel comunicato stampa del Cdm. Di questi, viene spiegato, 144,2 miliardi finanziano “nuovi progetti” mentre i restanti 65,7 miliardi sono destinati a “progetti in essere” che “riceveranno, grazie alla loro collocazione all’interno del Pnrr, una significativa accelerazione dei profili temporali di realizzazione e quindi di spesa”.

Mattarella amareggiato per la crisi di governo

Sergio Mattarella, nel seguire passo dopo passo la crisi di governo in atto, è sempre più amareggiato fa sapere il Corriere della Sera. Il Presidente della Repubblica è ben consapevole che i cittadini non comprendono le cause di un simile epilogo politico nel pieno della pandemia. Per di più Mattarella sa bene che lo scenario che si sta profilando va a discapito dell’operatività dell’esecutivo. Il ragionamento del Capo dello Stato è tanto semplice quanto di buon senso: in un momento simile i partiti dovrebbero remare dalla stessa parte, per blindare misure favorevoli al Paese, piuttosto che concentrare energie e sforzi in una faida politica che non si sa bene dove possa portare.

Fonte foto: ANSA
Crisi di governo: tutti gli scenari possibili

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