Gorgonzola dolce ritirato per Listeria dai supermercati: il richiamo del Ministero e i rischi per l'uomo
Gorgonzola ritirato dagli scaffali dei supermercati per possibile presenza di Listeria: qual è il lotto e cosa fare in caso di acquisto
Rischio microbiologico. Il Ministero della Salute ha reso noto di aver richiamato del formaggio gorgonzola DOP dai supermercati. Si tratta di varie versioni, ma comunque tutte appartenenti a un unico lotto: il motivo è la possibile presenza del batterio Listeria Monocytogenes. Ecco cosa fare nel caso in cui si siano acquistate le confezioni nei supermercati e quali sono i rischi nel caso si sia consumato il prodotto in questione.
- Qual è il lotto a rischio Listeria
- Cosa fare se si sono acquistati i formaggi ritirati
- Cosa si rischia con la Listeriosi
Qual è il lotto a rischio Listeria
Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro di un lotto, considerato a rischio microbiologico, il 2 febbraio 2024: possibile la presenza del batterio Listeria monocytogenes.
Quello che si sa è che il marchio di identificazione dello stabilimento è IT0162CE e che il gorgonzola è stato prodotto da Palzola Srl, precisamente nello stabilimento di Cavallirio (Novara). Il lotto coinvolto è:
- D16423A
Il gorgonzola ritirato dal Ministero della Salute
Le forme coinvolte sono quella intera, la mezza forma e le selezioni di un quarto e di un ottavo: hanno tutte la data di scadenza fissata al 20 marzo 2024.
Cosa fare se si sono acquistati i formaggi ritirati
Se avete acquistato uno dei prodotti del lotto in questione, la raccomandazione delle autorità sanitarie è di non consumarne il contenuto.
Anzi, va riportato al punto vendita per richiederne la sostituzione o il rimborso.
Cosa si rischia con la Listeriosi
Tutti i dettagli sull’infezione da batterio Listeria monocytogenes – Listeriosi – sono riportati sul sito del Ministero della Salute.
Si tratta di un batterio molto diffuso nell’ambiente, in grado di resistere anche alle basse temperature.
Il rischio infezione riguarda soprattutto i soggetti fragili: donne incinte, anziani, neonati e persone immunodepresse, che potrebbero sviluppare una forma grave della malattia a prescindere dalle quantità di cibo contaminato ingerito.
Il consiglio è consumare i cibi dopo la cottura, visto che il batterio non sopravvive, e soprattutto tenerli separati da altri cibi durante le fasi di preparazione: il batterio, infatti, può comunque contaminare cibi già cotti.
Gli alimenti a rischio sono diversi, tra cui:
- latte
- verdura
- formaggi molli
- carni poco cotte
- insaccati poco stagionati