I dubbi sulla storia di Giuseppina Giugliano, la bidella pendolare che ogni giorno fa Napoli-Milano in treno
Giuseppina Giugliano lavora come bidella in un liceo milanese e ogni giorno prende il treno da Napoli "per risparmiare": i dubbi sulla storia
Vive a Napoli con la famiglia, ma lavora come collaboratrice scolastica in un liceo di Milano. Da lunedì a sabato si sveglia alle 4 per andare in stazione, prendere un treno dalla Campania e andare a lavorare in Lombardia. Finito il turno, fa il percorso inverso. Sei giorni su sette. È la storia della 29enne Giuseppina Giugliano, bidella pendolare. Se ne parla da diversi giorni, soprattutto per i tanti dubbi legati alla veridicità del racconto. Su tutti, il costo dei biglietti dei treni ‘svelato’ dalla 29enne, che però sembra essere ‘troppo basso’.
- Il racconto della bidella
- Quanto dice di spendere
- Tutti i dubbi sulla storia: dai biglietti ai prezzi di Milano
- La storia delle assenze
- Le conferme dei colleghi
- Quanto costano le case a Milano
Il racconto della bidella
“Lo so che la mia sembra una follia – ammette la 29enne intervistata dal ‘Giorno’ -, ma facendo i conti ho valutato che economicamente mi conviene. Certo, mi costa tanto sacrificio, considerato che tutte le mattine, sabato compreso, prendo il treno per Milano alle 5. Però ormai mi sono abituata e per il momento va bene così”.
Questa la routine della giovane: sveglia alle 4 in punto, Frecciarossa da Napoli Centrale alle 5:09 (proibito perdere il treno), arrivo a Milano alle 9:24 (salvo ritardi).
Poi mezzi pubblici e l’ingresso a scuola, il liceo artistico Boccioni di piazzale Arduino, alle 10:30.
La giornata lavorativa finisce alle 17, quindi corsa al supermercato per comprare la cena – che consumerà in treno – e via in stazione.
Il treno per Napoli parte alle 18:20 (sempre salvo ritardi) e arriva in stazione alle 22:53. Rientro a casa stimato alle 23:30.
Giuseppina Giugliano è dunque una pendolare da record: quasi 1.600 km al giorno, 770 all’andata e 770 al ritorno.
Quanto dice di spendere
Inizialmente Giuseppina aveva un’idea diversa: “A settembre sono diventata di ruolo come operatrice scolastica in un liceo milanese e ho provato a cercare una casa che non costasse troppo, considerando che il mio stipendio mensile è di 1.165 euro“.
Fatti i conti in tasca, la ragazza ha optato per una vita da pendolare: “Mi sono resa conto che ormai a Milano è più facile trovare un ago in un pagliaio. Anche in periferia i prezzi degli affitti non scherzano affatto, per non parlare della vita che al Nord ha un costo decisamente molto più elevato che al Sud. Insomma, tutti questi fattori mi hanno portato alla scelta di fare la pendolare“.
Dal punto di vista strettamente economico viaggiare ogni giorno costa meno che affittare casa a Milano: acquistando i biglietti in anticipo e accumulando punti viaggio validi per gli sconti a fine mese Giuseppina spende circa 400 euro.
Tutti i dubbi sulla storia: dai biglietti ai prezzi di Milano
Ma è possibile che per viaggiare da lunedì al sabato, per un mese intero, si spendano solamente 400 euro?
La versione di Giugliano fornita al ‘Giorno’ è questa: “Ho comprato carnet da 384 euro per 24 giorni e da 450 euro per 30 giorni. Questi sono quelli che uso io”.
Il problema è che sui siti di Italo e Trenitalia queste cifre standard non risultano (acquistando i carnet su Italo, per esempio, i biglietti con tariffa flex – che consentono di modificare giorni e orari – una singola corsa costa 64 euro) anche se – aggiunge il quotidiano – non è impossibile che lei abbia utilizzato coupon per abbattere il prezzo.
Impossibile che la sua storia sia vera senza la presenza di sconti, visto che un mensile sulla Milano-Napoli – per esempio – costa 1.096 euro su Trenitalia.
La stessa 29enne aggiunge che “con l’iscrizione a Italo Più ho la possibilità di totalizzare i punti in base ai chilometri di percorrenza e avere delle tratte in omaggio. Sono biglietti-premio che io acquisto con i punti quindi non li pago”.
Ma è possibile? Su una tratta oggettivamente lunga come Milano-Napoli, viaggiandoci ogni giorno, si possono acquistare diversi biglietti gratuiti ogni mese.
In aggiunta, la pendolare sostiene che “ovviamente prendo i biglietti con largo anticipo, mesi prima, così riesco trovare un sacco di offerte e di sconti. Cosa che non è possibile se si comprano i biglietti o i carnet sotto data. Diciamo che quando non trovo l’offerta da Italo viaggio con Trenitalia e viceversa“.
Ci sono poi le promozioni, con sconti che variano dal 30% al 70%, e soprattutto la Carta Giovani, che consente agli under 30 di viaggiare con ulteriori scontistiche (anche fino al 60%).
La storia delle assenze
C’è poi chi ha sollevato il tema del congedo, ma la stessa Giugliano afferma che “da settembre a dicembre non ho mai fatto assenze. Ho solo usufruito di un congedo per accompagnare un parente a una visita medica: i miei genitori sono venditori ambulanti e purtroppo non sempre si possono assentare dal lavoro perché guadagnano a giornata in base a quello che vendono. Mia nonna è anziana e non è nella condizione di poterlo portare in ospedale”.
Gli unici giorni di malattia se li sarebbe presi solamente “a dicembre” perché “ho avuto una brutta bronchite e sono rimasta parecchi giorni a casa in malattia. Il dottore mi ha detto che dovevo riguardarmi altrimenti me la sarei trascinata per mesi. Ora mi sono ripresa e a gennaio, dopo le feste natalizie, sono tornata regolarmente a scuola“.
Le conferme dei colleghi
‘Il Giorno’ ha poi intervistato una docente del liceo dove lavora Giuseppina Giugliano, che ha risposto così: “Che Giusi non venisse mai non corrisponde al vero, per ragioni personali poteva usufruire di permessi, ma assenze non sopra la norma. Resta il tema, grosso, del carovita a Milano. Abbiamo tantissimi docenti e collaboratori scolastici qui che arrivano da Sud”.
“Esce dal liceo, corre all’Esselunga e prende il treno dove mangia e dorme. Il suo abbonamento l’ho visto pure io, con i miei occhi – sottolinea un’altra insegnante -. Anche a me sembrava folle, ma è così. E non è vero che non viene mai, ha avuto dei permessi per problemi familiari ma non è un’assenteista. Dopo tutto questo clamore è spaventatissima”.
Quanto costano le case a Milano
Infine, il tema del costo della stanza, perché in tanti si sono chiesti come mai tornare fino a Napoli, 6 giorni su 7, invece di trovare una stanza, o una casa, in zone più periferiche, magari nel resto della Lombardia o nelle regioni limitrofe, per evitare di farsi 1.600 chilometri tra andata e ritorno.
Giuseppina Giugliano sostiene che a Milano “anche le stanze in affitto sono troppo costose“.
Non risulta, comunque, che “si aggirino sui 650 euro al mese, le singole“, soprattutto lontano dal centro.