Giuseppe Conte risponde a Giorgia Meloni sul Mes dopo il fax: "C'è posta per te", e mostra un documento
Il leader del Movimento 5 Stelle risponde e attacca la premier Meloni dopo le accuse lanciate in Senato col fax sventolato sul Mes
Non si è fatta attendere la risposta di Giuseppe Conte a Giorgia Meloni dopo che la premier ha puntato il dito e accusato il suo governo sventolando un fax in Senato sul Mes. Parole dure, quelle della presidente del Consiglio, con l’ex premier che ha contrattaccato sui social provocandola con un “C’è posta per te”, con tanto di faldone ben saldo in mano.
Le accuse di Meloni
Ad aprire la polemica, come detto, è stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, intervenuta al Senato per replicare dopo la discussione sulle sue comunicazioni in vista del prossimo Consiglio Europeo, ha sventolato un fax inviato da Luigi Di Maio all’allora ambasciatore Maurizio Massari (rappresentante permanente d’Italia presso la Ue), con all’interno l’autorizzazione a siglare la riforma sul Meccanismo europeo di stabilità.
Come spiegato da Meloni, il fatto sarebbe avvenuto “il giorno dopo le dimissioni del governo Conte, quando era in carica solo per gli affari correnti”. “Lo ha fatto col favore delle tenebre” ha detto Meloni, citando una frase diventata cult di Conte.
La risposta di Conte
E lo stesso Giuseppe Conte, in serata, sui social ha immediatamente replicato alla premier, accusata di aver “fatto un altro show in Senato, sventolando addirittura un fax”. “Mi pare di capire che voglia metterla sul piano dei fatti e documenti. Benissimo presidente Meloni, allora accomodati perché c’è posta per te. Anzi, c’è un faldone per te” la provocazione dell’ex presidente del Consiglio.
L’attuale guida del M5s, infatti, tenendo ben saldi in mano alcuni fogli, ha sottolineato: “Sapete chi ha introdotto il Mes in Italia, chi l’ha portata nel Mes? Il governo di Berlusconi nell’estate 2011 e questo è il documento che lo comprova. Carta canta, Giorgia Meloni. Di quel governo facevi parte anche tu come ministro della Gioventù“.
E Conte non si è tirato indietro nell’andarci giù pesante con Meloni: “Il disegno di legge è stato approvato nell’agosto 2011 e ha introdotto il Mes in Italia, e attenzione io nel 2011 ero avvocato e tu eri già lì nel governo a far danni nei confronti dell’Italia”.
L’accusa di Conte a Meloni
Ma non finisce qui l’attacco diretto di Conte a Meloni, con il leader pentastellato che si è agitato in video puntando il dito contro la premier che lo ha accusato pesantemente: “Adesso attribuisci a me la responsabilità di aver apposto una firma. Bugie su bugie, hai detto che non siamo passati davanti al Parlamento, che non abbiamo discusso e che avremmo apposto delle firme io e il ministro degli Esteri per dire che abbiamo fatto il tutto col favore delle tenebre?”.
Giorgia Meloni, non ti permettere di fare un’affermazione del genere. Leggiti gli atti parlamentari
Conte ha ricordato a Meloni che era membro del Parlamento all’epoca dei fatti: “Ma che cosa facevi? Dicembre 2020, c’è tutto scritto: dibattito parlamentare e risoluzione sulla riforma del Mes”.
Poi l’ennesima provocazione: “Stai girando sulla questione centrale, adesso si tratta di ratificare o meno il Mes. E a decidere sei tu”.