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Giudice con tre ragazze minorenni, sesso in cambio di soldi e regali: le accuse e la sanzione esemplare

Un giudice è stato sottoposto a giudizio disciplinare dopo essere stato condannato per prostituzione minorile

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Espulsione dalla magistratura. Un giudice condannato per aver avuto rapporti con ragazze minorenni potrebbe essere oggetto di provvedimento disciplinare dopo un lungo processo penale.

Atti sessuali con minori: le accuse al giudice del Consiglio di Stato

Un giudice del Consiglio di Stato, il secondo grado della giustizia amministrativa italiana, è stato condannato per aver compiuto atti sessuali con un alcune minorenni.

I reati sono avvenuti, stando a quanto definito dalla giustizia penale in un tortuoso processo, tra il 2012 e il 2013 nelle città di Roma, Milano e Venezia, e avrebbero coinvolto ragazze tra i 16 e i 17 anni.

Le generalità del giudice e delle ragazze non sono state diffuse per ragioni di privacy, ma al termine del processo è stato possibile, per il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, l’organo disciplinare dei giudici amministrativi, procedere.

Le accuse e la punizione disciplinare

Secondo il Consiglio, il giudice: “Intratteneva o comunque si adoperava per intrattenere, sotto falsa identità, diverse relazioni a pagamento anche con soggetti minorenni“.

L’istruttoria ha descritto il giudice accusato come: “Una personalità allarmante, tanto più grave poiché attuata da un soggetto particolarmente capace, per posizione sociale, cultura e competenze anche di natura giuridica, di comprenderne il disvalore sociale e le evidenti, gravi conseguenze lesive per le vittime”.

La richiesta del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa è stata la punizione massima che un membro della magistratura può ricevere, ovvero la destituzione, in questo caso dal ruolo di giudice.

Modelle minorenni e regali

L’inchiesta era rimasta secretata per 10 anni a causa della sensibilità della vicenda. Il giudice avrebbe attirato a sé con regali e pagamenti ragazze minorenni del mondo della moda.

Le carte: “Descrivono un’attività ‘predatoria’ di tipo sessuale da parte dell’incolpato, con preferenza accordata a ragazze giovanissime legate al mondo della moda e della prostituzione, al quale persone comuni non dovrebbero avvicinarsi, men che meno un magistrato”.

Il Consiglio ha sottolineato che un giudice: “Dovrebbe avere una condotta anche fuori dall’ufficio mediamente più attenta, più elevata da un punto di vista morale rispetto ad una persona comune”.

Fonte foto: ANSA

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