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Giovanni Toti contro tutti dopo i domiciliari: "Mi hanno rovinato la vita, mi hanno dato corda per impiccarmi"

A Giovanni Toti è stata notificata la revoca dei domiciliari dopo l'accusa per corruzione e l'arresto dello scorso 7 maggio. Il suo sfogo in un'intervista

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, poi Crosetto, Donzelli, Lupi. È lungo l’elenco delle telefonate ricevute dall’ex presidente della Liguria Giovanni Toti, a cui nelle ultime ore è stata notificata la revoca dei domiciliari dopo l’accusa per corruzione e l’arresto dello scorso 7 maggio. Il politico ha trascorso questo periodo nella villetta familiare di Ameglia, in provincia di La Spezia.

Lo sfogo di Giovanni Toti dopo la revoca dei domiciliari

“Diciamo che la magistratura ligure ha una visione antropologicamente negativa dei miei comportamenti – ha spiegato Toti, sfogandosi, in un’intervista a Il Giornale – Leggono in modo maligno quello che maligno non è. Ma la corda con cui mi hanno impiccato gliel’ha data la politica o meglio le leggi scritte dalla politica”.

L’ex governatore spiega che la vicenda da cui è partito il travaglio giudiziario “è la politica. È quello che deve fare un governatore – prosegue -. Niente di più e niente di meno. Aldo Spinelli chiede la proroga del terminal Rinfuse per cinquant’anni. Bene, dopo un anno e mezzo di stallo, mi chiama e mi dice che il dossier è incagliato”.

Giovanni Toti esce dagli arresti dimiciliari della sua abitazione di Ameglia

Nell’intervista, il politico sostiene di non avere nulla da rimproverarsi e di non aver costretto nessuno a compiere un atto illegittimo, nemmeno esercitando pressioni o chissà che altro.

“Non ho svenduto la mia funzione, non ho favorito qualcuno rispetto ad altri, non ho falsificato le carte, non ho preso valigette. Non ho preso regali per me o per i miei familiari, nulla di nulla”.

Le parole sul centrodestra

Toti smentisce poi che il centrodestra l’abbia “abbandonato” politicamente in seguito all’arresto.

Ci tiene però a sottolineare una certa timidezza complessiva nel rivendicare le ragioni della politica e una mancanza di coraggio nello scrivere leggi più chiare: “Nessuno vuole spiegare che le campagne elettorali costano. E che le finanzi in due modi: o con le tasse oppure regolarizzando i portatori di interessi. Il petroliere sponsorizzerà quello che non vuole le rinnovabili e viceversa”.

E a proposito dei compagni di coalizione, spiega di non essere stato scaricato: “Salvini mi è stato vicino ed è stato affettuoso con la mia famiglia, Crosetto ha parlato chiaro, la Santanchè mi ha difeso. Nordio un ministro coraggioso”.

Le elezioni in Liguria a ottobre

L’ex presidente di Regione ha anche confermato che non tornerà come capolista alle prossime elezioni liguri, in programma a ottobre, ricordando di essersi dimesso perché “non c’erano alternative e perché a questo punto voglio che la gente voti sul modello che ho costruito e che ha riproposto la Liguria nel mondo”.

Nessuna sicurezza, al momento, su chi sarà il prossimo candidato del centrodestra.

Neanche su Edoardo Rixi, che secondo l’ex governatore sarebbe il miglior candidato, ma che ha un mandato da portare a termine come viceministro delle Infrastrutture.

“Nei prossimi dieci giorni faremo tutti insieme le nostre valutazioni – conclude Toti -. E sceglieremo il nome giusto, un politico o un civico, non importa”.

La riflessione sulla magistratura

Spazio, infine, a una riflessione personale sulla magistratura: “Vorrei che questa storia servisse a qualcosa. A svegliare la politica che lascia tutto questo potere alla magistratura, alla discrezionalità delle toghe. Le riforme che Nordio predica, a cominciare dalla separazione delle carriere, sono necessarie”.

“Tutti dovrebbero capire il mio messaggio: la destra e anche la sinistra, quelli di qua e quelli di là, anche quelli che sugli spalti, seminascosti, hanno applaudito la mia gogna. Non capiscono che un giorno i riflettori potrebbero accendersi proprio su di loro”.

Fonte foto: ANSA

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