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Giovanni Motisi latitante dal 1998, nuovo identikit: affiliato a Cosa Nostra, è nella lista dei più pericolosi

Giovanni Motisi è l'ultimo latitante di Cosa Nostra. Diffuso il suo nuovo identikit. Chi sono gli altri due nomi nella lista dei ricercati più pericolosi

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante di Cosa Nostra fra i più pericolosi nella lista del ministero. Motisi ha fatto perdere le sue tracce dal 1998. Il nuovo volto del mafioso è stato ottenuto tramite la tecnica Age progression.

Nuovo identikit del latitante Giovanni Motisi

La tecnica Age progression consistente nell’invecchiamento fisionomico progressivo tramite software di immagini, partendo dalla studio e dall’attualizzazione di alcuni specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato.

La polizia scientifica ha rivisitato e attualizzato alcune immagini del latitante risalenti agli anni ’80 ed alla fine degli anni ’90. Tale attività tecnica ha consentito di realizzare un prototipo con alcune possibili variazioni degli attuali connotati del viso del latitante Giovanni Motisi.


Il latitante Giovanni Motisi: a sinistra una possibile ricostruzione del suo aspetto oggi, a destra una delle ultime foto note

Chi è Giovanni Motisi, stragista di Cosa Nostra

Giovanni Motisi è inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità del ministero dell’Interno. Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, il 65enne Motisi detto “u pacchiuni” (il grasso) è rimasto l’ultimo grande latitante protagonista della fase stragista di Cosa Nostra.

L’uomo è ricercato dal 1998 e deve scontare due ergastoli. Era nel commando che uccise il vice questore Ninni Cassarà e l’agente Roberto Antiochia il 6 agosto 1985 e partecipò all’omicidio di Antonino Puccio nel 1989. Puccio e i suoi fratelli, tutti uccisi, erano alleati della famiglia Greco.

All’epoca della sua scomparsa, Giovanni Motisi faceva il pasticcere nello storico bar Baby Luna di Palermo. Nel 2002, venne destituito dal suo ruolo di capo del mandamento di Pagliarelli, e da allora non si sa più nulla del suo destino.

Motisi è nipote di un altro boss di Cosa Nostra, Matteo Motisi, già al vertice del mandamento di Pagliarelli.

Nel 2005 la fine del suo matrimonio: il boss avrebbe lasciato la moglie, la quale chiese al capomandamento di potersi rifare una vita. Dopo un iniziale no, il boss Nino Rotolo diede il suo via libera.

Altri latitanti di massima pericolosità

Oltre a Giovanni Motisi ci sono altri due latitanti di massima pericolosità nella lista del ministero dell’Interno.

Uno è Attilio Cubeddu, nato ad Arzana in provincia di Nuoro nel 1947. Cubeddu è stato condannato per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime. È latitante dal 1997 dopo non essere rientrato in carcere in seguito a un permesso premio.

L’altro è Renato Cinquegranella, nato a Napoli nel 1949. È ricercato dal 2002 per associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione e altro.

Fonte foto: Polizia di Stato

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