Giovanni Floris e la stoccata a Giorgia Meloni, paragone con Berlusconi: "Non può più promettere, deve pagare"
Giovanni Floris boccia Giorgia Meloni, affermando che non può reggere il paragone con Silvio Berlusconi sulla capacità di mantenere il consenso
Per Giovanni Floris i nodi del Governo Meloni sono arrivati al pettine. Nell’ultima puntata di Otto e mezzo, il conduttore di DiMartedì ha espresso una sonora bocciatura nei confronti della presidente del Consiglio. Secondo il giornalista, la leader di Fratelli d’Italia avrebbe esaurito il suo credito di promesse con gli italiani e non reggerebbe il paragone con Silvio Berlusconi, che – è stata la sua analisi – pur non mantenendo gli impegni presi con l’elettorato riusciva a non perdere consensi.
Il parere di Giovanni Floris
“Io temo che Giorgia Meloni stia vivendo il periodo in cui i suoi difetti risultano più evidenti delle sue promesse” ha spiegato Floris, ospite in studio di Lilli Gruber.
“Sta cambiando il suo ruolo – è la lettura del conduttore – lei ha sempre giocato da Davide, adesso è Golia, ha perso il controllo sul consenso delle persone, per una ragione fattuale, per i risultati che non arrivano”.
La bocciatura sul Governo Meloni
“Fondamentalmente le tasse sono sempre uguali, guardando bene probabilmente sono un po’ più alte, sicuramente sono destinate a salire, oppure devono essere tagliate le spese” ha spiegato il giornalista, ricordando inoltre che “il problema dell’immigrazione l’aveva creato lei, poi è rimasta invischiata, non ha portato soluzioni”.
“Gli italiani votano per chi risolve i problemi e per persone verso cui provano empatia, lei con questo metodo sta anche disperdendo l’empatia” ha affermato Floris rispondendo a Lilli Gruber.
Giorgia Meloni in Aula per le comunicazioni al Parlamento in vista del Consiglio europeo
Il paragone con Silvio Berlusconi
Per Floris, Giorgia Meloni non può sperare di disattendere le promesse fatte in campagna elettorale senza perdere il consenso dell’elettorato, come, secondo lui, faceva l’ex premier Silvio Berlusconi.
“Tutti nelle nostre amicizie abbiamo qualcuno che dà sempre colpa agli altri, che se la prende con il contesto: alla lunga non sono persone gradevoli” ha commentato il giornalista per dare il “flash di un’immagine, che mi sembra che piano piano stia denotando, dei problemi a gestire l’amore che la gente aveva per lei”.
“Nel cambiare ruolo solo una persona riusciva a ottenere il consenso – ha concluso Giovanni Floris – ed era Berlusconi, perché era amabile, simpatico, prometteva tutto. Lei non può più promettere, deve pagare e quando paghi chiedi i soldi agli altri, ma gli italiani i soldi non li danno volentieri”.