Giovanni Floris contro il Governo di Giorgia Meloni dopo il Redditometro: "In piedi su promesse, crolleranno"
Giovanni Floris è intervenuto a Otto e Mezzo dopo il dietrofront di Giorgia Meloni sul redditometro. Il giornalista: "Adesso servono i soldi, inizia a esserci qualche scricchiolio"
Nell’ultima puntata di Otto e Mezzo, in onda su La7, Giovanni Floris è stato ospite di Lilli Gruber per discutere di diversi temi, tra cui il dietrofront di Giorgia Meloni sul redditometro. Il giornalista ha espresso la sua contrarietà alla sospensione del decreto che ritiene sia necessario in vista della prossima legge finanziaria.
- Le previsioni di Floris sul Governo Meloni
- Floris contro la sospensione del Redditometro
- Il dietrofront di Meloni sul Redditometro
Le previsioni di Floris sul Governo Meloni
Per Giovanni Floris il passo indietro di Giorgia Meloni sul redditometro è un sintomo di instabilità del suo Governo. "Loro affermano che non bisogna pagare tasse e ‘pizzo di Stato’ – dichiara il conduttore televisivo, in riferimento all’esecutivo – però poi devono trovare i soldi perché i conti pubblici non si possono lasciare andare allo sbaraglio, altrimenti ci rimette il Governo stesso".
E poi continua: "Stanno in piedi sulla parola e sulle promesse, come quella ai tassisti che crollerà perché i consumatori vogliono pagare meno e avere più taxi".
Dunque, secondo Floris il Governo è "in bilico, così come si trova in bilico Meloni sulla politica europea". E su quest’ultima affermazione spiega: "Lei era partita che stava con Ursula von der Leyen, adesso è sbilanciata perché dall’altro lato ci sono Salvini e l’ultradestra".
E poi la stoccata finale: "Il problema dell’attuale linea politica è questa ‘schizofrenia’, rappresentata anche dal messaggio di oggi", in riferimento alla sospensione del decreto sul redditometro annunciata sui social da Giorgia Meloni.
Floris contro la sospensione del Redditometro
Per introdurre il discorso sul redditometro, Lilli Gruber riprende l’annuncio diffuso su Instagram da Meloni che così facendo, spiega, "ha smentito il suo viceministro dell’Economia Maurizio Leo".
Dall’altro lato, la replica di Giovanni Floris: "Io non conosco il viceministro, ma deve trovare i soldi. Il redditometro serve per recuperare una parte, seppur minima, di quei 35 miliardi che dobbiamo prelevare entro la fine dell’anno".
Poi aggiunge: "Bisogna tener conto che per lasciare tutto così com’è nella prossima Manovra servono 25 miliardi. E il nuovo Patto di Stabilità ci imporra di trovare 10 miliardi l’anno. Questi soldi non ci sono". E poi conclude che "di tutto questo si parlerà dopo le elezioni, ma qualche ‘scricchiolio’ inizia già a esserci".
Il dietrofront di Meloni sul Redditometro
L’intervento di Giovanni Floris arriva subito dopo la scelta del Governo di sospendere il decreto sul redditometro. Ad annunciarlo è stata Giorgia Meloni tramite un video pubblicato sui suoi profili social.
Nel video il presidente del Consiglio ha spiegato la decisione affermando che si tratta di "meccanismi invasivi" nei confronti di "persone oneste".
Meloni ha poi sottolineato che l‘obiettivo dell’esecutivo rimane quello "contrastare la grande evasione e il fenomeno inaccettabile di chi, ad esempio, si finge nullatenente ma gira con il Suv, o va in vacanza con lo yacht, senza però per questo vessare con norme invasive le persone comuni".