Giovanni Barreca sulla strage di Altavilla Milicia manda in crisi l'avvocato, cos'ha detto al suo legale
Giovanni Barreca "non è consapevole della sua condizione", e il lavoro dell'avvocato per la strage di Altavilla Milicia si complica
“È difficile instaurare un dialogo”, è ciò che riferisce l’avvocato Giancarlo Barracato del suo assistito Giovanni Barreca, in carcere per la strage di Altavilla Milicia (Palermo). È stato proprio il muratore 54enne a comporre il 112 la sera del 10 febbraio dopo essersi allontanato dalla villetta degli orrori ed essersi fermato a Casteldaccia. In quel momento sul piccolo centro in provincia di Palermo è stato scoperchiato un mondo di sangue, deliri da fanatismo religioso e colpi di scena.
- Cosa ha detto Giovanni Barreca all'avvocato
- Il parere del legale
- Le ultime notizie sulla strage di Altavilla Milicia
Cosa ha detto Giovanni Barreca all’avvocato
Durante un incontro in carcere Giovanni Barreca, al suo avvocato, ha ricominciato a parlare di demoni e volontà di Dio. Lo riferisce lo stesso legale, Giancarlo Barracato, ascoltato dall”Ansa’.
“Mia moglie non ce l’ha fatta, è stata vinta dal diavolo. Così come i miei figli. Per fortuna sono arrivati Massimo e Sabrina“, questo è quanto ha riferito Barreca al suo legale, chiamando in causa anche i sedicenti “fratelli di Dio” Massimo Carandente e Sabrina Fina.
Il muratore di Altavilla Milicia, dunque, da una parte è consapevole di quanto accaduto alla moglie Antonella Salamone e ai figli Kevin e Emanuel.
Dall’altra, Barreca insiste con la versione dell’esorcismo come motore della strage, operato insieme alla coppia Fina-Carandente e con la partecipazione della figlia 17enne superstite.
Il parere del legale
All”Ansa’ l’avvocato Giancarlo Barracato racconta che il suo assistito si trova “ancora in una situazione di delirio costante“, motivo per il quale risulta “difficile instaurare un dialogo”.
In Giovanni Barreca insisterebbe la convinzione di aver messo in pratica “il dovere di debellare il demonio” e addirittura “non si rende neppure conto di stare in carcere”. Non solo.
L’avvocato Barracato riferisce che il suo assistito “non è consapevole della sua condizione” e all”Ansa’ confessa di avere “difficoltà a pensare a una strategia difensiva”.
“Non mi trovo mai davanti ad una persona lucida“, dice il legale. Giovanni Barreca “dice che è stato aiutato dai due coniugi (Sabrina Fina e Massimo Carandente, nda)”.
Di fronte alle evidenti difficoltà riscontrate nel rapportarsi con il suo assistito, Giancarlo Barracato riferisce che è in fase di valutazione “l’ipotesi di chiedere una perizia psichiatrica“.
Le ultime notizie sulla strage di Altavilla Milicia
Dopo la rinuncia all’incarico di Vincenzo e Sergio Sparti, ormai ex avvocati di Sabrina Fina e Massimo Carandente, il nuovo difensore è l’avvocato Marco Rocca del Foro di Crotone, consigliato alla coppia dal fratello della donna.
Ascoltato da ‘Giornale di Sicilia’ prima di incontrare i suoi assistiti, Rocca ha parlato di “delitto raccapricciante” sul quale non si sarebbe ancora fatto un’idea nemmeno sul possibile legame con una setta, ma sostiene che “ci sono altre questioni che vanno valutate nel complesso”.
Nel frattempo, gli inquirenti sposano l’ipotesi secondo la quale la figlia 17enne di Giovanni Barreca starebbe nascondendo qualcosa. Tra le cose che non tornano, il suo cellulare – lo stesso con il quale avrebbe chattato con le amiche durante le torture – le sarebbe stato portato via da Fina e Carandante e ora non è dato sapere dove si trovi.
Inoltre, gli investigatori si interrogano sul motivo per cui il rituale sanguinario compiuto nella villetta si sia interrotto improvvisamente.