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Strage di Altavilla Milicia, i legali di Sabrina Fina e Massimo Carandente rinunciano al mandato: il motivo

Gli avvocati dei coniugi indagati per la strage di Altavilla Milicia rinunciano al mandato per "problemi legati all'organizzazione del lavoro"

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È il giorno delle autopsie sui corpi delle vittime della strage di Altavilla Milicia, nel Palermitano, dove Giovanni Barreca ha ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli Kevin (16 anni) e Emanuel (5), con la figlia 17enne che per sua stessa confessione avrebbe partecipato alla mattanza mentre in casa erano presenti Sabrina FinaMassimo Carandente. Proprio per la coppia di palermitani arriva la novità dell’ultima ora: i loro legali hanno rinunciato al mandato.

I legali di Sabrina Fina e Massimo Carandente rinunciano al mandato

Gli avvocati VincenzoSergio Sparti hanno rinunciato al mandato per “problemi legati all’organizzazione del lavoro del nostro studio”. Conseguentemente il medico legale da loro incaricato come consulente per l’autopsia ha rinunciato a sua volta per problemi di incompatibilità con il suo ruolo. Lo riporta ‘Ansa’.

Secondo ‘La Sicilia’, tuttavia, i familiari di Fina e Carandente avrebbero già trovato nuovi avvocati la cui approvazione verrà sottoposta alla coppia di indagati.

strage altavilla miliciaFonte foto: IPA
Gli avvocati di Sabrina Fina e Massimo Carandente, i coniugi palermitani presenti nella villetta di Giovanni Barreca durante la strage di Altavilla Milicia (Palermo), hanno rinunciato al mandato

Per l’esame sulle ossa umane è invece confermata la nomina dell’architetto Concetto Miccichè.

Va chiarito, ora, quale sia stato il ruolo della coppia all’interno della villetta degli orrori durante la strage. Secondo un’amica di Antonella Salamone, la donna non avrebbe gradito la loro presenza all’interno della casa, un dettaglio confermato anche dalla madre della vittima.

Il misterioso audio WhatsApp di Sabrina Fina

Venerdì 16 febbraio ‘Pomeriggio Cinque’ ha fatto ascoltare due audio WhatsApp inviati da Sabrina Fina a un interlocutore. Nel primo audio, inviato il 3 febbraio, la voce della 43enne palermitana era presente e vigorosa e l’indagata invitava l’interlocutore ad un incontro che si sarebbe dovuto tenere il giorno 24.

Il 10 febbraio, invece, la voce di Sabrina Fina era completamente diversa: la donna biascicava le parole e all’interlocutore riferiva che l’evento fissato per il 24 “non si farà più nemmeno nei giorni e nei mesi a seguire”. Inoltre, alla stessa persona inviava un messaggio di testo su WhatsApp con scritto: “Sono senza voce […] Purtroppo sono accadute situazioni complicate con la signora“.

Ricordiamo che gli inquirenti sostengono che la strage di Altavilla Milicia si sia compiuta tra l’8 e il 10 febbraio. Mentre Sabrina inviava l’ultimo audio WhatsApp con quella voce strozzata e le parole biascicate, la mattanza era già compiuta?

Il ruolo della figlia 17enne

Il 16 febbraio è stato reso noto l’arresto della figlia 17enne di Giovanni Barreca. La ragazzina, unica superstite della strage, ha confessato di aver partecipato attivamente alle torture nei giorni del massacro per “liberare dal demonio” la madre e i due fratelli.

Secondo le ultime indiscrezioni pubblicate nel primo pomeriggio di sabato 17 febbraio, la giovane non è stata trovata in stato confusionale dai carabinieri giunti in casa Barreca – come riportato dagli organi di stampa nei primi lanci – bensì dormiente e con accanto i telefoni cellulari delle vittime.

altavilla-milicia-strage Fonte foto: IPA
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