Strage di Altavilla Milicia, parla la madre di Antonella Salamone: "Lei non voleva quelle persone in casa"
Parla la madre di Antonella Salamone, prima vittima della strage di Altavilla Milicia: "Lui è stato plagiato, l'omicidio programmato"
Per la madre di Antonella Salamone, il fatto di cronaca tristemente noto come strage di Altavilla Milicia, nel Palermitano, sarebbe stato “un omicidio programmato“. Dice questo, la povera donna distrutta dal dolore e dall’incredulità, perché è convinta che una mattanza di quella portata potrebbe aver richiesto un minimo di pianificazione, senza troppe improvvisazioni considerando il numero delle vittime e il luogo scelto come teatro dell’orrore: la propria casa.
A proposito di Giovanni Barreca, suo genero, la madre di Antonella Salamone spiega che la sua fede religiosa era cosa nota, ma del suo fanatismo nessuno sarebbe stato al corrente. “Mio genero è stato plagiato“, dice, proprio come sostiene il titolare dell’agenzia di spedizioni che avrebbe incontrato la donna prima del massacro.
Piuttosto, ha ricordi della figlia che spesso si sarebbe lamentata di quella coppia di “amici” che orbitava intorno alla loro casa: “Da quando si sono intrufolati nella loro casa, mia figlia era disperata. Non li voleva”. Si parla, nello specifico, di Roberta Fina e Massimo Carandente, che dopo l’arresto si professerebbero innocenti.
Qual è stato il loro ruolo nella vicenda? Nel frattempo, la madre di Antonella Salamone dice che accoglierà la nipote 17enne, unica sopravvissuta alla strage, non appena uscirà dalla casa famiglia che l’ha soccorsa.