Giovane musulmano picchiato e derubato da connazionali perché convertito al cristianesimo: 3 arresti a Perugia
Tre persone sono state arrestate a Perugia per l’aggressione di un ragazzo tunisino convertitosi al cristianesimo
Tre cittadini di origini tunisine sono stati arrestati a Perugia perché ritenuti responsabili di due violente aggressioni nei confronti di un connazionale. Secondo le indagini, i tre lo avrebbero accusato di “frequentare la chiesa dei cristiani”, per poi colpirlo violentemente con calci e pugni. La presunta vittima, un musulmano di 28 anni, aveva intrapreso un percorso di conversione al cristianesimo.
- Musulmano aggredito perché convertito al cristianesimo
- 3 arresti per discriminazione religiosa
- Il commento della Lega di Perugia
Musulmano aggredito perché convertito al cristianesimo
Il 12 novembre 2024, un 28enne di origini tunisine, è stato avvicinato da tre connazionali mentre passeggiava con un amico nel quartiere di Ponte San Giovani a Perugia.
Gli uomini, dopo averlo accusato di “frequentare la chiesa dei cristiani” lo avrebbero percosso con calci e pugni, derubandolo di una catenina che la vittima portava al collo.
Pochi giorni dopo, il giovane – cui era stata diagnosticata la frattura di una vertebra – è stato di nuovo avvicinato dai tre nello stesso quartiere della città umbra.
Gli uomini lo avrebbero minacciato, intimandogli di ritirare la denuncia sporta nei loro confronti e di smettere di frequentare “la chiesa dei cattolici”, per poi passare a violenza fisica e minacce di morte.
3 arresti per discriminazione religiosa
La giovane vittima, così come accertato dal personale della Digos di Perugia, aveva da qualche mese intrapreso un percorso di conversione al cristianesimo, frequentando una parrocchia locale e partecipando ad alcune celebrazioni religiose.
Per i tre aggressori, identificati dalle forze dell’ordine, il Gip ha richiesto la custodia cautelare in carcere, “valutati i numerosi precedenti di polizia degli indagati e ritenuto alto il rischio di reiterazione del reato”.
L’accusa è di aggressione e rapina, aggravata dal movente della discriminazione religiosa.
Il commento della Lega di Perugia
Sulla vicenda si è espresso Riccardo Augusto Marchetti, deputato della Lega e segretario del partito in Umbria.
Il leghista, in una nota, ha affermato che “il nostro Paese è uno stato laico dove ognuno è libero di credere, non credere o professare qualsiasi culto, nel rispetto della libertà di tutti”.
Marchetti ha dichiarato di attendere “che la comunità islamica prenda le distanze da certi atteggiamenti violenti” per poi auspicare “pene esemplari per chiunque intenda violare i valori fondamentali dell’Occidente”.