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Giorgia Meloni in Molise difende Matteo Piantedosi dalle accuse di Antonio Decaro sul caso Bari: "Vergognose"

In Molise per la firma dell'Accordo sui fondi di coesione, Giorgia Meloni ha preso le parti di Piantedosi nello scontro su Bari con Decaro

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Giorgia Meloni difende Matteo Piantedosi definendo vergognosi gli attacchi contro il suo ministro dell’Interno sul caso Bari. A Campobasso per la firma con la Regione Molise sull’Accordo sui fondi di coesione e sviluppo, la presidente del Consiglio si è schierata con il numero uno del Viminale dopo lo scontro istituzionale con il sindaco di Bari Antonio Decaro sulla possibilità di sciogliere il Comune per mafia. Il primo cittadino ha definito un atto politico l’istituzione di una Commissione per valutare l’esistenza di condizionamenti mafiosi nel Consiglio comunale e a suo sostegno sono scesi in piazza migliaia di baresi.

Meloni difende Piantedosi

“Penso che le accuse rivolte al ministro Piatendosi siano francamente vergognose” ha dichiarato la premier a margine dell’evento a Campobasso. “Penso che il ministro abbia agito correttamente – ha detto ancora – L’accesso ispettivo che è stato disposto dal Ministero dell’Interno non è pregiudizialmente finalizzato allo scioglimento: è una verifica che va fatta. Ed è esattamente la stessa misura che sarebbe stata utilizzata nei confronti di qualsiasi altro comune”.

“Le accuse di utilizzare politicamente queste misure le reinvio al mittente. Noi non abbiamo fatto nessuna forzatura. Avremmo fatto una forzatura se non avessimo disposto un accesso ispettivo che sarebbe stato disposto nella stessa condizione per qualsiasi altro comune italiano” ha concluso Giorgia Meloni.

Giorgia Meloni con i sindaci dei comuni del Molise per la firma dell’Accordo sui fondi di coesione e sviluppo sottoscritto dalla Regione

La firma dell’Accordo con il Molise

La presidente del Consiglio è arrivata a Campobasso tra la folla che l’attendeva davanti al teatro Savoia del capoluogo molisano, dove ha firmato con il presidente della Regione Francesco Roberti l’Accordo di Sviluppo e Coesione tra Governo e Regione.

All’incontro per sottoscrivere l’intesa da 445 milioni di euro destinati al finanziamento dei progetti in Molise, dai Traporti all’Energia, dall’Ambiente alla Riqualificazione urbana, hanno preso parte i sindaci dei Comuni della regione, i parlamentari, assessori e consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, rappresentanti di molte altre istituzioni locali.

La commissione arrivata a Bari

Il caso politico su cui è tornata Giorgia Meloni è esploso dopo la denuncia di Decaro del rischio scioglimento del Comune di Bari da parte di Piantedosi.  La decisione del ministro dell’Interno di istituire una Commissione di accesso è arrivata in seguito ai 130 arresti delle scorse settimane scattati per il sistema di voto di scambio politico-mafioso alle elezioni comunali del 2019 e dopo che la magistratura ha disposto per l’Amtab, la municipalizzata dei trasporti, l’amministrazione giudiziaria per l’infiltrazione dei clan.

L’organo nominato dal Viminale che dovrà valutare eventuali infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione barese si è insediata nel capoluogo pugliese nella mattinata di lunedì 25 marzo. La commissione è composta da Claudio Sammartino, prefetto in quiescenza, Antonio Giannelli, viceprefetto, Pio Giuseppe Stola, maggiore dello Scico della Guardia di finanza.

Fonte foto: ANSA

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