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Garlasco, Stasi chiede revisione sentenza: "Nuove prove decisive"

Il legale di Stasi chiede la revisione di una sentenza definitiva, provvedimento molto raro. Si attende la risposta della corte di Appello di Brescia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“È stata depositata una articolata richiesta di Revisione della sentenza che ha condannato a 16 anni di reclusione Alberto Stasi per la tragica morte di Chiara Poggi“. Lo dichiara il legale Laura Panciroli, nominata nel dicembre 2019 proprio “per una completa rilettura della complessa vicenda processuale, finalizzata alla sua revisione”. Chiara Poggi è stata uccisa a Garlasco, comune in provincia di Pavia, il 13 agosto del 2007. L’assassinio fu identificato nell’allora fidanzato della ragazzi, Alberto Stasi, che all’epoca dei fatti aveva 24 anni. Da allora sono passati più di 12 anni. Stasi, oggi 36enne, nel dicembre 2015 è stato condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione. Attualmente sta scontando la pena nel carcere di Bollate.

“Sono stati individuati e sottoposti al vaglio della competente Corte di Appello di Brescia elementi nuovi, mai valutati prima, in grado di escludere, una volta per tutte, la sua responsabilità”, ha dichiarato Laura Panciroli.

La richiesta presentata dal legale, cioè una revisione di una sentenza definitiva, è un provvedimento molto raro. Il presupposto per una simile mossa legale deve avere nuove prove di straordinaria importanza, che all’epoca in cui si sono svolte le indagini non sarebbero state disponibili.

“Le circostanze su cui era basata la sua condanna (le stesse, peraltro, sulle quali era stato prima, ripetutamente, assolto) sono ora decisamente smentite – ha affermato l’avvocato di Alberto Stasi -. Si è sempre dichiarato innocente e in molti hanno creduto che la verità andasse cercata altrove. Ora ci sono elementi anche per proseguire le indagini”.

“Posso dire che abbiamo scelto argomenti nuovi, mai valutati prima, e a nostro avviso decisivi e seri – ha proseguito l’avvocato -. Quella sentenza è stata una forzatura, censurabile sotto tanti punti di vista. Nel tempo si sono aperti nuovi scenari, noi ci siamo concentrati su quelli più argomentabili”.

Ora non resta che attendere il pronunciamento sull’eventuale ammissibilità della richiesta da parte della corte di Appello di Brescia. “Siamo sereni rispetto alla valutazione della corte”, ha concluso Laura Panciroli.

Fonte foto: ANSA

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