Galli, telefono squilla in diretta: "Non è possibile". Lo sfogo

Massimo Galli, infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano, si è lasciato andare a uno sfogo in diretta televisiva per via dell’eccessivo interesse dei media verso la sua figura. Durante un intervento a “L’Aria che Tira” su La7, il telefono del professor Galli ha squillato e questa è stata l’occasione per parlare del suo problema con la stampa.

“Ho 4 telefoni qui” in ospedale, ha rivelato, “due fissi e due cellulari. E che devo fare?”. Dopo lo squillo in diretta ha dichiarato: “Era un giornalista, colpa mia: non ho silenziato il cellulare…”.

“Il numero di telefonate che ricevo ogni giorno da giornalisti è davvero molto alto – ha rivelato Galli -, e a volte mi tocca dire a qualcuno di no perché non è possibile, non posso passare tutto questo tempo a rispondere al telefono o a venire in televisione. Devo dire che ricevo anche qualcosa come un centinaio di mail al giorno che mi chiedono pareri clinici, ho fatto il conto che per rispondere a tutti non mi basterebbero 8 ore“.

“Signori miei capisco quanti problemi ci possano essere, ma sia per l’uno che per l’altro di questi fronti o bado ai malati o scrivo lavori o faccio lezione oppure faccio tutte queste cose”, ha continuato Massimo Galli.

Per quanto riguarda la situazione Covid, l’infettivologo ha spiegato: “Sappiamo già che la risposta della variante sudafricana, brasiliana e nigeriana davanti agli anticorpi prodotti dal vaccino è minore. Vaccinarsi conta moltissimo: se ci si infetta nonostante la vaccinazione, non si va incontro ad una malattia grave”, ha spiegato.

“Crisanti non parla mai a vanvera – ha concluso parlando del collega -. In termini di possibilità, quest’ipotesi va considerata con cautela. Dal punto di vista scientifico e sanitario, con 30 milioni di dosi di vaccino in meno rispetto alla Gran Bretagna, le aperture sono premature. Qualche malato in più lo avremo”.