Il futuro di Conte e del governo dopo il voto. Le prossime tappe
I risultati delle elezioni Regionali e del referendum disegnano nuovi equilibri tra i partiti. E in mezzo c'è Conte
Le elezioni Regionali del 2020 hanno ridefinito gli equilibri dei partiti politici in Italia. Con l’Emilia-Romagna al centrosinistra, la Calabria al centrodestra, e le riconferme dei governatori in Veneto, Campania e Puglia nella tornata elettorale di settembre, il governo appare stabile più che mai.
Il Movimento Cinque Stelle ne esce vincente a metà: malgrado il trionfo al referendum sul taglio dei parlamentari, ha subito un tracollo alle elezioni regionali. Ma forse il vero vincitore di queste elezioni è il premier Conte, che raccoglie il frutto del suo operato senza essersi nemmeno sporcato le mani.
Governo, ipotesi rimpasto: Zingaretti smentisce
Spunta subito l’ipotesi del rimpasto, smentita però da Zingaretti. Come riporta l’Ansa, il segretario del Pd ha affermato: “Il rimpasto? Non lo so, dipende dal presidente del consiglio. Per il Pd è importante il Recovery fund“. Al Nazareno, Zingaretti ha poi precisato: “Ho sentito Conte. L’ho ringraziato, lui mi ha ringraziato. È stata una giornata importante per l’Italia”.
Anche per il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, “ha vinto Conte, il governo è uscito rafforzato dalle elezioni pugliesi”. Emiliano, fresco di rielezione, ha però osservato durante la Maratona Mentana su La7: “Conte aveva chiara l’idea che dovessimo fare le alleanze tra Pd e M5S anche in Toscana, in Puglia”.
Un’alleanza tra Pd e M5s avrebbe potuto fare la differenza anche nelle Marche, regione storicamente rossa che però è passata al centrodestra: Giorgia Meloni ha rivendicato il traguardo con la vittoria del suo Francesco Acquaroli.
Il futuro del governo dopo il voto: le prossime tappe
C’è attesa per il commento di Conte sui risultati di referendum e regionali, sui quali il premier non si è ancora espresso, anche se il Corriere della Sera riporta le parole che avrebbe pronunciato commentando proiezioni e risultati provvisori: “Durerò fino al 2023”.
Mentre gli italiani votavano, il premier era impegnato a lavorare sui dossier per il piano Cashless e le linee guida del Recovery Plan. La battaglia ora si sposta dunque sui provvedimenti, tra cui il Mes e la revisione dei decreti Sicurezza, voluta dal Pd per distaccarsi completamente dal precedente governo giallo-verde, dalla cui ombra Conte fatica un po’ a uscire.