Flavio Briatore e il suo amico Donald Trump, il retroscena sull'ultima telefonata prima dell'attentato
Flavio Briatore ha parlato del suo rapporto con Donald Trump e di una telefonata avuta con l'ex presidente prima del fallito attentato
Flavio Briatore parla di Donald Trump. In un’intervista, l’imprenditore italiano ha raccontato del suo rapporto con il candidato alla presidenza degli Stati Uniti e di una telefonata tra i due poco prima del fallito attentato in cui il tycoon è rimasto ferito.
- L'attentato a Donald Trump: le parole di Briatore
- Il rapporto tra Donald Trump e Flavio Briatore
- Il retroscena dell'ultima telefonata prima dell'attentato
L’attentato a Donald Trump: le parole di Briatore
In un’intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale, l’imprenditore Flavio Briatore ha parlato di quanto accaduto durante il fallito attentato contro Donald Trump a un comizio domenica 14 luglio:
“Ho subito pensato ai fratelli Kennedy. Alla loro tragica fine. Al vizio degli americani di sparare ai presidenti e ai candidati alla presidenza. Appena viste le immagini ho chiamato un amico comune e mi ha detto che Donald stava bene. Tanto panico e un rischio enorme. Se il fucile fosse stato spostato di un centimetro o due a sinistra sarebbe morto” ha dichiarato Briatore.
“Il proiettile gli avrebbe trapassato il cervello. È già successo. Con Lincoln, con John Kennedy. Non deve più succedere. Bisogna trovare il modo perché non succeda più” ha continuato l’imprenditore.
“Questo ragazzo si muoveva liberamente a cento metri dal podio di Trump. Ho visto che gli uomini della sicurezza erano tutti attorno a Trump e sono scattati subito in sua difesa. Però la bonifica dei tetti doveva essere stata fatta prima. Il killer ha preso la mira da 120 metri, in tutta calma, senza essere disturbato, e ha sparato quasi a colpo sicuro” ha poi concluso Briatore riguardo quanto accaduto.
Il rapporto tra Donald Trump e Flavio Briatore
Rispondendo alle domande, Flavio Briatore ha parlato del suo rapporto con Donald Trump, che ha conosciuto di persona negli Stati Uniti e con il quale ha un rapporto sia personale che professionale:
“Ci lega una grande amicizia. Prima che fosse eletto presidente ci vedevamo molto spesso. Ma anche adesso ci sentiamo almeno due volte al mese e poi ci vediamo spesso a New York” ha raccontato Briatore
“Mi aveva nominato suo rappresentante in Europa per The Apprentice, il talent show per imprenditori che ha avuto un successo incredibile in tutto il mondo e che avevo già fatto” ha ricordato l’imprenditore.
Il retroscena dell’ultima telefonata prima dell’attentato
Durante l’intervista Flavio Briatore ha anche raccontato di un retroscena riguardo la sua ultima telefonata con Donald Trump, avvenuta soltanto due settimane prima dell’attentato:
“Mi ha chiesto di andarlo a trovare nella sua casa di Mar-a- Lago, in Florida. Però il vero motivo della chiamata era comunicargli che per il mio nuovo impegno in Formula 1 avrei dovuto rinunciare all’incarico che mi aveva affidato in Europa per The Apprentice”.
L’imprenditore italiano è infatti pronto a tornare in Formula 1, dove aveva già diretto con successo la Renault. Non avrà un ruolo dirigenziale, ma entrerà come investitore nella scuderia della casa francese, la Alpine.