Luca Zaia tradito dal centrodestra in Veneto sul fine vita: anche Salvini boccia legge sul suicidio assistito
La legge sul fine vita non passa in Veneto. Norma appoggiata da Zaia, ma il sì non raggiunge la maggioranza assoluta
La Regione Veneto non approva la legge sul fine vita, la norma di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito era stata proposta dall’Associazione Luca Coscioni. Il Governatore Luca Zaia era a favore, ma il centrodestra si è spaccato sui primi 2 dei 5 articoli complessivi, che richiedevano il sì della maggioranza assoluta. Anche Matteo Salvini è andato contro il presidente veneto.
- No al suicidio assistito in Veneto
- Il centrodestra diviso non appoggia Zaia
- La legge sul fine vita dell’Associazione Luca Coscioni
- La reazione di Salvini
No al suicidio assistito in Veneto
No al suicidio medicalmente assistito in Veneto. Il progetto legislativo sul fine vita “Liberi Subito”, presentato dall’Associazione Luca Coscioni e sottoscritto da oltre 9mila cittadini è stato bocciato dall’assemblea regionale.
Il voto dell’assemblea non ha raggiunto la maggioranza sui primi 2 dei 5 articoli complessivi. In particolare, il secondo è un articolo “fondamentale” del testo popolare e richiedeva maggioranza assoluta.
Entrambi gli articoli hanno registrato 25 voti favorevoli e 22 contrari, un astenuto e un consigliere assente. Così, il presidente Roberto Ciambetti, a seguito di una riunione dell’ufficio legislativo del Consiglio, ha messo ai voti il rinvio in Commissione del testo: la richiesta è stata approvata con 38 sì e 13 assenti.
Adesso, ha spiegato Ciambetti, il progetto di legge diventa “ordinario” e perde dunque il diritto ai tempi contingentati previsto dallo Statuto relativo alle proposte di iniziativa popolare.
Il centrodestra diviso non appoggia Zaia
A favore della legge sul fine vita si è espresso il Governatore Luca Zaia, appoggiato da parte della Lega e dalle opposizioni.
Contrari alla legge sul fine vita si sono invece dichiarati gli esponenti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia, che hanno remato contro il Governatore approfittando della sua intenzione di lasciare al centrodestra libertà di voto.
In contrasto con le posizioni pro-life del partito di appartenenza, Zaia si è più volte dichiarato a favore di una norma che permetta ai pazienti che lo ritengano necessario di somministrarsi autonomamente un farmaco letale.
Il Governatore del Veneto, a seguito dell’Assemblea, ha dichiarato che “la legge non cambiava il corso delle cose, il fine vita è già autorizzato da una sentenza della Corte Costituzionale“. Fuori da Palazzo Ferro-Fini, Zaia ha aggiunto:
Scandaloso che ancora qualcuno faccia credere che noi oggi decidiamo sul fine vita in Veneto.
La legge sul fine vita dell’Associazione Luca Coscioni
Il progetto di legge di iniziativa popolare definiva “i ruoli, i tempi e le procedure delineate dalla Corte Costituzionale, attraverso una sentenza immediatamente esecutiva”.
Così come sottolineato da Zaia, i giudici costituzionali, con una sentenza del 2019, hanno già individuato i requisiti che consentono a una persona di accedere al fine vita:
- deve essere tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale
- deve essere affetta da una patologia irreversibile fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che reputi intollerabili
- deve essere pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli
La norma discussa in Veneto, dunque, non intendeva stabilire i criteri di accesso al suicidio assistito, ma prevedeva che tali requisiti fossero verificati da una struttura pubblica del SSN, previo parere di un comitato etico territoriale.
All’Azienda Sanitaria Regionale sarebbe spettato il compito di assistere il paziente in ogni passaggio, fornendogli farmaco, macchinario e assistenza medica. Il tutto senza nessun costo per il cittadino.
La reazione di Salvini
Mercoledì 17 gennaio, ai microfoni di Agorà su Rai 3, il leader della Lega Matteo Salvini è andato contro Luca Zaia: “La mia posizione è assolutamente chiara: la vita va tutelata dalla culla alla fine, bisogna garantire tutte le cure necessarie alle future mamme e a coloro che sono in difficoltà alla fine dei loro giorni però senza arrivare ai livelli olandesi”.
Lo stesso ministro ha sottolineato che “il Consiglio Regionale Veneto ha votato, hanno vinto i no, dal mio punto di vista avrei votato anch’io in quel senso lì. La Lega non è una caserma, c’è libertà di pensiero. Per me è bene che sia finita così”.