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CRONACA NERA

Filippo Turetta dallo psicologo parlava dei problemi con Giulia Cecchettin: aveva prenotato le visite al Cup

Emergono dettagli sugli incontri di Filippo Turetta con uno psicologo dell'Usl, focalizzati sui suoi problemi nella relazione con Giulia Cecchettin

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Filippo Turetta aveva intrapreso una serie di incontri con uno psicologo dell’Usl tra settembre e novembre, durante i quali esponeva i suoi problemi con gli studi all’Università e nella relazione con Giulia Cecchettin. Le informazioni, basate su registrazioni di accessi alle strutture, svelano che il giovane aveva cercato aiuto, contattando personalmente il Cup dell’Usl 6 di Padova per fissare le sedute. Si tratta di elementi che, nel caso in cui la difesa decida di puntare sull’eventuale instabilità psichiatrica, potrebbero avere rilevanza ai fini del processo.

Le visite di Turetta dallo psicologo

Filippo Turetta si era presentato dallo psicologo per la prima volta il 22 settembre, dando inizio a una serie di quattro incontri successivi, conclusisi il 3 novembre.

Il sesto appuntamento era programmato per il 17 novembre, ma in quel momento il giovane era già latitante, coinvolto nell’atroce omicidio della sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin.


Il padre di Giulia, Gino Cecchettin

Il giovane avrebbe condiviso con lo psicologo le difficoltà nella sua relazione con Giulia e le sfide accademiche che affrontava all’Università. Gli incontri, avvenuti nell’arco di due mesi, potrebbero fornire chiavi di lettura per comprendere meglio la sua condizione psicologica e eventuali fattori che hanno contribuito al tragico evento.

Detenuto a rischio

Attualmente Turetta è detenuto nella sezione infermeria del carcere veronese di Montorio, tenuto sotto stretta osservazione per prevenire possibili gesti autolesionistici.

La Procura di Venezia, nel frattempo, non ha programmato nuovi interrogatori. La possibilità di una perizia psichiatrica è ancora in sospeso, lasciando aperte diverse questioni relative allo stato mentale di Turetta al momento del crimine.

Una carta per la difesa

La difesa di Turetta potrebbe valutare l’opzione di richiedere una perizia per stabilire il suo stato mentale al momento del reato. Questo potrebbe influenzare la valutazione di eventuali condizioni psicopatologiche o incapacità di intendere e volere durante l’atto criminoso.

Tale valutazione, come è abbastanza semplice intuire, avrebbe il potenziale di aprire la strada a circostanze attenuanti, permettendo a Turetta di evitare la pena massima, ovvero l’ergastolo.

L’audio a “Chi l’ha visto?”

Nel frattempo, durante la puntata del 6 dicembre 2023 di “Chi l’ha visto”, è stato trasmesso un messaggio vocale di Filippo Turetta in cui parla della festa di laurea mai celebrata di Giulia, cercando di correggere alcuni dettagli apparentemente errati.

I messaggi svelano la volontà di Turetta di influenzare la festa postuma della vittima, dettando dettagli sulla celebrazione. Altri scambi di messaggi con la sorella di Giulia, Elena Cecchettin, mostrano un comportamento ossessivo e controllante di Turetta.

Fonte foto: ANSA/X

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