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Fassino e il caso del furto del profumo. Dipendente Duty Free: "Ho detto: 'vuoi vedere che succede di nuovo?'”

Piero Fassino e il caso del furto del profumo Chanel: a Fiumicino le testimonianze dei dipendenti del Duty Free raccolte dagli inquirenti

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Continuano a emergere nuovi particolari sul caso che vede protagonista il deputato Pd Piero Fassino, accusato di tentato furto di un profumo Chanel al Duty Free di Fiumicino. Una dipendente dello store ha messo a verbale la sua versione, affermando che il politico ha preso il medesimo prodotto in altre due occasioni.

Fassino e il caso del furto del profumo Chanel: le testimonianze dei dipendenti del Duty Free

La donna di poco più di 30 anni che per prima ha invitato a porre attenzione su Fassino ha messo a verbale, davanti alla polizia di frontiera, la sua testimonianza, come riporta La Repubblica.

“Era dicembre 2023, poco prima di Natale, non ricordo bene il giorno – è la versione della dipendente -. Ho visto il politico entrare nel nostro negozio e l’ho riconosciuto. Poco dopo, con mia sorpresa, ho visto che nascondeva uno Chanel Chance dentro al suo trolley. Ero a disagio ma l’ho avvicinato e gli ho chiesto se aveva bisogno di aiuto. Quella è stata la prima volta, poi sono arrivate le altre due”.

Il video della sottrazione del profumo

Oltre alla giovane sono state ascoltate altre quattro donne e un uomo: due sono commesse, gli altri tre vigilantes. Le versioni raccolte sono finite nel fascicolo aperto per tentato furto dalla procura di Civitavecchia. Piero Fassino risulta indagato.

A far scoppiare il caso sono stati i fatti relativi allo scorso 15 aprile. Il deputato è stato ripreso da quattro telecamere del Duty Free 25 al Terminal 1. Il quinto video, come spiega sempre La Repubblica, è il montaggio dei diversi momenti che proverebbero la sottrazione del profumo dagli scaffali e l’uscita dal punto vendita.

L’episodio di Natale

Sempre secondo quanto reso noto dai testimoni, a Natale scorso Fassino fu protagonista di un episodio simile e fu messo in guardia. “Sto andando a pagare, mi indica le casse?”, avrebbe risposto l’ex ministro di Giustizia.

“Ma quell’episodio – ha riferito sempre la dipendente del negozio – è stato segnalato, tanto che il 27 marzo quando l’ho visto entrare di nuovo da noi ho pensato: “Vuoi vedere che succede di nuovo?”. Ero con una collega. Lei è andata a chiamare la sicurezza, io l’ho seguito mentre andava via. Il profumo lo aveva messo in tasca, sempre uno Chanel Chance“.

In quel frangente, hanno raccontato i testimoni del Duty Free, la guardia giurata riuscì a raggiungere in tempo Fassino. Lo stesso vigilantes è colui che è intervenuto il 15 aprile, l’unico episodio che è finito con una denuncia.

“Abbiamo chiamato la polizia e gli investigatori lo hanno identificato. Non ci ha detto nulla. Non ha reagito con frasi come “Lei non sa chi sono io”, ha solo tentato di pagare”, ha spiegato la guardia giurata. Dei due episodi precedenti non ci sono i video.

Fonte foto: ANSA

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