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CRONACA ESTERA

Esplosioni a Gerusalemme, un morto e 31 feriti tra cui bambini. Cos'è successo

Due esplosioni si sono verificate in mattinata a Gerusalemme, nei pressi delle porte della città, provocando una vittima e diversi feriti

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato: Aggiornato:

Due esplosioni si sono verificate nella mattina di mercoledì 23 novembre a Gerusalemme. La prima è avvenuta alla porta occidentale della città, non lontano da una fermata di autobus, che a quell’ora era molto affollata; la seconda si è verificata in uno degli ingressi settentrionali, nei pressi del rione Ramot.

Due esplosioni a Gerusalemme, un morto e 31 feriti

A margine delle due esplosioni, una persona è morta e mentre il numero delle vittime è salito a 31. Tra loro ci sono anche diversi bambini. Uno dei feriti, secondo quanto reso noto dall’ospedale Shaarey Tzedek di Gerusalemme, si trova in condizioni critiche.

Secondo quanto riporta l’Ansa, la vittima è uno studente di 16 anni di un collegio rabbinico, originario del Canada. Il suo nome era Aryeh Shtsupack ed è deceduto in ospedale dopo le gravi ferite riportate durante l’attentato.

Le due esplosioni alle porte della Città Santa

Dopo la prima esplosione, la radio militare ha informato che in città era stato elevato lo stato di allerta, poiché si temeva la deflagrazione di altri ordigni che infatti c’è stata. Lo scoppio è avvenuto nei pressi di una fermata dell’autobus dove si trovavano diverse persone.

Il parabrezza dell’autobus danneggiato dall’esplosione

La seconda esplosione è avvenuta non lontano dal rione Ramot in un momento in cui il traffico stradale era intenso, ma fortunatamente non avrebbe provocato vittime.

L’avvertimento di Daoud Shehab e i motivi delle esplosioni: “Operazioni eroiche”

Un elemento di punta della Jihad islamica, Daoud Shehab, ha spiegato i motivi all’origine delle due esplosioni alle porte di Gerusalemme: citato dalla radio pubblica israeliana Kan, ha affermato che si è trattato di “operazioni eroiche“, un monito per gli israeliani per ribadire che i luoghi santi islamici rappresentano “una linea rossa” che non deve essere oltrepassata.

Shehab ha lanciato l’avvertimento indirizzandolo in particolare a due dirigenti dell’estrema destra israeliana, Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, che per il jihadista avrebbero ”fatto irruzione” nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme.

Fonte foto: ANSA

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