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POLITICA ESTERA

Eliezer Feldstein è la talpa dei media israeliani, arrestato e interrogato: rischia fino a 15 anni di carcere

Il governo di Benyamin Netanyahu ha trovato chi passava le informazioni ai media israeliani: Eliezer Feldstein. Rischia fino a 15 anni

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Un terremoto politico ha scosso l’ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu: il portavoce Eliezer Feldstein è stato arrestato. L’accusa è di aver divulgato notizie riservate a media europei per difendere il governo dalle critiche durante le delicate trattative per un cessate il fuoco a Gaza.

Arrestata la talpa dietro la fuga di notizie

Eliezer Feldstein è stato arrestato insieme ad altre 3 persone dallo Shin Bet, il servizio di sicurezza interna israeliano, in seguito alla divulgazione di informazioni riservate contenute in un documento militare.

Questi dati, ottenuti da un alto ufficiale di Hamas, indicavano che il gruppo militante stava “fingendo di negoziare” mentre si preparava a trasferire gli ostaggi in Egitto. La stampa internazionale, attraverso articoli sul Jewish Chronicle e Bild, ha amplificato le rivelazioni, fornendo al governo israeliano un assist propagandistico.

La fuga di notizie ha sollevato non poche critiche e ha portato a un’indagine. Da qui l’arresto di Feldstein, che rischia fino a 15 anni di carcere.

Le manifestazioni

La fuga di notizie non è stata senza conseguenze. Infatti il contenuto del documento ha generato una reazione esplosiva in Israele, dove la popolazione è già frustrata per la gestione del conflitto e la mancanza di risultati.

Le manifestazioni a Tel Aviv, caratterizzate da slogan come “Accordo ora” e “Non li abbandoneremo”, sottolineano il crescente malcontento nei confronti del governo di Netanyahu.

La preoccupazione è che il premier stia manipolando l’opinione pubblica attraverso la diffusione di informazioni riservate, un’accusa che, se confermata, potrebbe minare ulteriormente la sua già compromessa credibilità politica.

La risposta del governo

L’arresto di Feldstein non è solo un caso isolato ma riflette le tensioni all’interno del governo e la pressione pubblica per una soluzione al conflitto. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che Netanyahu è già sotto processo per corruzione.

La domanda se il premier fosse a conoscenza delle fughe di notizie o addirittura le avesse ordinate, rimane in sospeso. L’opinione pubblica ora vuole sapere se le notizie sono solo un tentativo di sabotare un accordo per la liberazione degli ostaggi.

Fonte foto: ANSA

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