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Elezioni presidenziali Usa, c'è chi impedisce ai morti di votare: lo strano compito dei funzionari elettorali

Alle elezioni Usa ci sono funzionari che effettuano controlli per impedire che si voti usando l'identità dei morti

Pubblicato:

Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Gli Stati Uniti si preparano a scegliere il successore di Joe Biden, secondo gli ultimi sondaggi la corsa alle elezioni presidenziali Usa vede un sostanziale testa a testa tra i due candidati, il miliardario Donald Trump, repubblicano, e la vicepresidente uscente Kamala Harris, democratica. Nelle ultime settimane sulle elezioni americane sono state diffuse molte fake news incentrate su presunti brogli elettorali, dai voti per corrispondenza truccati, fino ai cittadini che votano al posto dei morti. Negli Stati Uniti ci sono funzionari elettorali dedicati proprio a evitare questo tipo di evenienza.

Elezioni presidenziali Usa e i morti che votano

Negli ultimi mesi la complessa macchina elettorale americana è finita sotto i riflettori, una attenzione mai vista prima riguardo tutti i suoi aspetti e le potenziali vulnerabilità.

Il tutto in un clima di veleni e sospetti alimentato dalle tante fake news che sono circolate negli ultimi tempi sulle elezioni presidenziali Usa, in gran parte diffuse dalla macchina della campagna elettorale di Trump.

Fake news in particolare su presunti brogli elettorali che minerebbero la regolarità delle elezioni, tra queste c’è quella secondo cui ci sarebbero cittadini che riuscirebbero a votare usando l’identità di persone morte.

È stato lo stesso candidato repubblicano a lanciare questa accusa, affermando senza prove che migliaia di persone decedute avrebbero votato nelle elezioni del 2020 vinte da Biden.

I funzionari elettorali che impediscono ai morti di votare

Proprio per evitare questo rischio, negli Stati Uniti viene effettuato costantemente un lavoro di incrocio dei dati tra le liste elettorali e quelle delle persone decedute.

Le varie agenzie statali e federali condividono i registri delle persone decedute, ma senza un vero e proprio servizio di anagrafe è più complesso tenere traccia di tutto.

Gli uffici elettorali impiegano numerosi strumenti per tenere aggiornati i propri registri. Ci sono funzionari che fanno estesi controlli incrociati, a partire dall’esame dei necrologi nei siti web delle varie pompe funebri della zona di competenza.

Come riporta il Wall Street Journal, alcuni uffici elettorali considerano i necrologi una prova sufficiente per rimuovere qualcuno dalla lista degli elettori.

Altri invece richiedono un secondo livello di prova: inviano una lettera all’indirizzo della persona deceduta chiedendo a un parente di confermare la morte.

I controlli sui deceduti

I rischi riguardano soprattutto il voto per corrispondenza: le schede elettorali hanno però codici univoci che sono rintracciabili, pertanto chi cerca di votare usando l’identità di un morto rischia di venire denunciato e condannato.

Stando ai dati a disposizione, i casi di individui che usano i nomi di persone decedute per votare sono abbastanza rari.

In una inchiesta del 2014 il Washington Post scoprì 31 casi del genere nelle elezioni Usa tra il 2000 e il 2014.

C’è poi il caso particolare del voto espresso in anticipo per corrispondenza di chi muore fra l’invio della scheda e l’Election day: molti Stati vietano lo spoglio di queste schede, in altri viene accettato.

Fonte foto: ANSA

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