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Elena Cecchettin querela Stefano Valdegamberi dopo le frasi sul satanismo: replica del consigliere del Veneto

Elena Cecchettin ha deciso di querelare Stefano Valdegamberi, l'ex consigliere che l'ha accusata di indossare simboli di satanismo

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

La famiglia Cecchettin, superato il momento più difficile del funerale, ha deciso di iniziare a rispondere agli insulti e alle minacce ricevute online. Tra le diverse querele partire a carico dei leoni da tastiera, risulta anche il nome dell’ex consigliere della lista Zaia, Stefano Valdegamberi. Questo aveva fatto riferimento al presunto satanismo della sorella della vittima di femminicidio, mettendo in dubbio le sue parole e il caso stesso a partire da una maglietta (un brand) e dalle foto che Elena Cecchettin ha pubblicato su i suoi social. “Esalta simboli di satanismo”, scriveva Valdegamberi, dimostrando di non conoscere lo stile gotico o i marchi di moda come la Thrasher.

La denuncia a Valdegamberi

Elena Cecchettin ha deciso, in accordo con l’avvocato di famiglia, di querelare Stefano Valdegamberi per diffamazione. L’ex consigliere aveva presunto che una maglietta del brand Thrasher potesse rappresentare un simbolismo satanico. Ne fece, come le numerose critiche successive hanno fatto notare, uno strumento per tentare di depotenziare il messaggio di Elena sul femminicidio e il patriarcato.

Non solo simboli satanici, ma Valdegamberi aveva accusato la sorella della vittima di recitare, anzi di “fare la recita”.

La folla ai funerali di Giulia Cecchettin, uccisa da Filippo Turetta, fuori dalla Basilica di Santa Giustina a Padova

La risposta di Valdegamberi

Stefano Valdegamberi ha deciso di rispondere pubblicamente alla querela. Secondo l’ex consigliare, che ha già attaccato la sorella della vittima di femminicidio una volta:

Non ho mai detto che lei è una satanista, ma solo che non accetto come modello i messaggi con simboli blasfemi e satanici che offendono molte persone.

Per Valdegamberi il profilo di Elena Cecchettin è la prova che di simboli “anti-fratellanza”, quindi satanici, erano presenti anche in altre occasioni. Molte le critiche all’ex consigliere, che gli fanno notare come quello della sorella di Giulia non sia altro che una forma di arte, una moda gotica che Elena esprime non solo nella scelta di vestiti e abbinamenti dai richiami gotici, ma anche attraverso la creazione di immagini, disegni e oggetti che esprimono (in maniera quasi letterale) il bianco e il nero della realtà.

“Libertà di parola” dice Valdegamberi

L’ex consigliere ha quindi scelto di usare una strategia piuttosto comune quando si riceve un attacco pubblico, ovvero quello di appellarsi alla libertà di espressione e parola (non è però troppo difficile distinguere l’opinione dall’insulto, come quelli arrivati a Gino Cecchettin per la presenza da Fabio Fazio), oltre che di avere idee diverse. Stefano Valdegamberi, oltre a chiedere la fine di attacchi a chi esprime opinioni diverse, ha spiegato la propria posizione.

Secondo lui non è giusto doversi sentire in colpa e scusarsi in quanto uomo. “È un dovere civico (soprattutto da politico) dissentire, sempre nel rispetto della libertà di tutti, prendendo atto che questa ideologia sul patriarcato si coltiva da tempo nel mondo femminista presso alcune università”, ha replicato.

Fonte foto: IPA

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