Gino Cecchettin, padre di Giulia, ospite di Fabio Fazio: "Mi impegnerò ancora, Fondazione è nei nostri piani"
"Dobbiamo fare tutti qualcosa contro la violenza sulle donne": le dichiarazioni di Gino Cecchettin, padre di Giulia, intervistato da Fabio Fazio
Gino Cecchettin, il padre di Giulia, la 22enne uccisa a coltellate dall’ex Filippo Turetta, intervistato da Fabio Fazio a “Che Tempo che fa” sul Nove, ha annunciato il lancio di una fondazione in memoria della figlia, contro la piaga dei femminicidi.
- Le parole del padre di Giulia in tv
- "Così ho azzerato odio e rabbia"
- "Dobbiamo fare tutti qualcosa"
- Insulti e minacce sul web, prime querele
Le parole del padre di Giulia in tv
“Mi impegnerò ancora in questa battaglia. Ora devo riprendere un pò di forza. Fondare una fondazione è qualcosa che sta nei nostri piani” ha confermato Gino Cecchettin, accolto con un lunghissimo applauso dal pubblico di Che Tempo che fa nella puntata di domenica 10 dicembre.
A proposito del femminicidio della figlia ad opera dell’ex, Filippo Turetta, ha raccontato: “Ho avuto un processo di cambiamento. Ho iniziato a piangere per Giulia già da domenica perché un padre certe le cose le sente, e ti viene quasi normale provare rabbia e odio”.
“Così ho azzerato odio e rabbia”
Ha poi aggiunto: “Mi sono poi detto, voglio essere come Giulia, e ho concentrato tutto il mio cuore e la mia forza su di lei, sono riuscito ad azzerare l’odio e la rabbia”
“Questo ragionamento – ha poi rimarcato Gino Cecchettin – può sembrare troppo razionale, ma alla fine è molto umano, io voglio amare, non voglio odiare, comunque l’odio ti porta via l’energia” ha raccontato a Fabio Fazio.
“Dobbiamo fare tutti qualcosa”
“Adesso mi trovo senza una moglie, senza una figlia e con una possibilità, quella di gridare che dobbiamo fare tutti qualcosa” ha dichiarato Gino Cecchettin, intervistato da Fabio Fazio a Che Tempo che fa.
La violenza sulle donne, ha rimarcato, “è un problema molto serio, che va risolto”. E sul patriarcato: “Il patriarcato significa che c’è un concetto di possesso e forse è quello il cuore della faccenda: la donna vista come proprietà di qualcuno”.
Utilizziamo oggi espressioni come “la mia donna”. Sembra innocua, ha aggiunto il padre di Giulia, “ma non è così. Anche nel quotidiano dobbiamo iniziare a cambiare il modo di intraprendere una visione della società”.
“Invito i maschi a dire ti amo alle loro compagne. Ti amo, e non ti voglio bene, Ditelo spesso e ogni volta” ha aggiunto.
Insulti e minacce sul web, prime querele
La famiglia di Giulia Cecchettin, secondo quanto riportato dall’Ansa, ha già presentato due denunce per gli insulti sul web nei confronti della studentessa uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta e per le minacce ricevute.
Il legale di Gino Cecchettin, Stefano Tigani, ha confermato all’Ansa di aver presentato una querela per diffamazione alla Polizia postale a nome del padre della ragazza per i messaggi contenenti decine di frasi di odio rivolti a Giulia via web.