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CRONACA ESTERA

Due ragazzi afroamericani torturati per ore da 6 agenti in Mississippi: arrestati per l'aggressione razzista

Per la procura generale del Mississippi è evidente che si sia trattato di un'aggressione motivata dall'etnia e il colore della pelle delle vittime

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Giulia D'Aleo

GIORNALISTA

Scrive su importanti quotidiani nazionali, si occupa di attualità con una particolare attenzione rivolta a temi sociali, diritti, marginalità.

Nuovi abusi da parte della polizia statunitense nei confronti di persone nere. Sei agenti di polizia sono stati accusati di torture ai danni due ragazzi afroamericani a gennaio di quest’anno. L’episodio, avvenuto in Mississippi, emerge dopo mesi e ha portato all’arresto degli aggressori.

La violenza razzista

L’episodio risale a gennaio 2023, ma è emerso solo ad agosto, dopo la denuncia delle due vittime, Michael Jenkins e Eddie Parker.

I due ragazzi avevano presentato una causa nel mese di giugno, sostenendo che i poliziotti fossero entrati illegalmente nella loro casa a Braxton, a sud-est di Jackson, e li avessero poi ammanettati, presi a calci e tentato un’aggressione sessuale per quasi due ore.

Una manifestazione per la morte di un detenuto ad Atlanta ad aprile 2023

I responsabili, tutti poliziotti bianchi, si chiamavano tra loro “The Goon Squad”, ovvero “la squadra dei sicari”.

Il motivo era “la facilità con cui ricorrevano a violenza eccessiva“, si legge nel documento della procura generale del Mississippi che ha arrestato i sei agenti.

Per la procura, non ci sono dubbi che si sia trattato di un’aggressione razzista. Gli agenti, “nel loro uso ripetuto di insulti razzisti nel corso dei loro atti violenti, erano oppressivi e mostravano odio nei confronti delle vittime afroamericane”, si legge nella denuncia.

L’aggressione, quindi, è stata “motivata sulla base della etnia e del colore della pelle delle vittime”, continua il documento.

Le accuse

I responsabili sono il vice sceriffo della contea di Rankin, Hunter Elward, che ha agito insieme ai colleghi Brett McAlpin, Jeffrey Middleton, Christian Dedmon, Daniel Opdyke e Joshua Hartfield.

Le accuse a loro rivolte, sono di privazione dei diritti, cospirazione per ostacolare la giustizia e ostruzione alla giustizia.

Dopo l’esplosione della notizia, lo sceriffo della contea di Rankin ha annunciato il licenziamento degli agenti coinvolti.

L’ammissione delle colpe

Tutti e sei hanno ammesso di aver torturato e di aver abusato delle vittime.

L’avvocato di uno dei sei, ha dichiarato che il suo assistito “ha ammesso la sua colpa” e si dichiarerà colpevole di tutte le accuse presentate nei suoi confronti.

“Si assume la responsabilità della sua parte negli orribili danni perpetrati al signor Jenkins e al signor Parker, le vittime, ed è pronto ad affrontare le conseguenze della sua cattiva condotta”, ha detto in una dichiarazione alla Cnn.

Fonte foto: ANSA

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