Dieci agenti accusati di tortura in carcere a Reggio Emilia: sospesi dopo un presunto pestaggio a un detenuto
La denuncia è arrivata da un detenuto straniero, che sarebbe stato bendato e picchiato dagli agenti lo scorso 3 aprile. Emesse dieci misure cautelari
Dieci agenti di polizia penitenziaria del carcere di Reggio Emilia sono stati accusati di tortura e lesioni ai danni di un detenuto, un uomo di origini tunisine che ha poi presentato denuncia in seguito al pestaggio di cui sarebbe stato vittima lo scorso 3 aprile.
L’accusa agli agenti
La vicenda è emersa recentemente, nonostante la denuncia sia stata presentata lo scorso aprile da un detenuto di origini tunisine, che sarebbe stato vittima di un pestaggio all’interno della casa circondariale e di reclusione di Reggio Emilia.
Secondo la denuncia dell’uomo, i poliziotti lo avrebbero fatto stendere sul pavimento in posizione prona, con il volto rivolto al pavimento, e lo avrebbero incappucciato per poi picchiarlo, colpendolo ripetutamente con dei pugni.
Una vettura della polizia penitenziaria, in una immagine di archivio
L’episodio sarebbe durato diversi minuti, dopo i quali il detenuto sarebbe stato portato in isolamento. L’uomo, secondo le informazioni fin qui giunte, sarebbe poi stato trasferito presso un altro istituto penitenziario.
I dieci poliziotti indagati
Il racconto del detenuto è stato ritenuto credibile dal giudice per le indagini preliminari, che ha accolto la ricostruzione dei fatti prospettata dalla procura di Reggio Emilia, emettendo dieci misure cautelari coercitive dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio.
Oltre a queste, è stata presentata anche l’accusa di falso ideologico per aver redatto tre relazioni sui fatti diverse dalla realtà.
Nel pomeriggio di oggi, una conferenza stampa è stata indetta dal procuratore Calogero Gaetano Paci, durante la quale verranno condividi maggiori dettagli sul caso.
La situazione nelle carceri italiane
Nel rapporto annuale presentato dall’Associazione Antigone, i numeri nelle carceri italiane sono inesorabili: a fronte di una capienza ufficiale di 51.249 posti, i presenti nelle nostre carceri al 30 aprile erano 56.674. Di questi il 31,3%, ovvero 17.723 detenuti, sono stranieri.
Come spiega l’Associazione, “nel 35% degli istituti visitati c’erano celle in cui non erano garantiti 3 mq calpestabili per ogni persona detenuta, cosa che spiega gli oltre 4.000 ricorsi accolti ogni anno in Italia per condizioni di detenzione inumane e degradanti”.
Una delle battaglie che porta avanti Antigone riguarda poi il reato di tortura, sul quale l’associazione non vuole vengano spenti i riflettori, ricordando nel suo report dedicato all’argomento che “vi è un obbligo costituzionale di punire i torturatori”, nonostante le proposte di legge che vorrebbero abrogare tale reato.