Due donne transgender aggredite da un gruppo di ragazzi vicino Viterbo, il racconto: "Nessuno li ha fermati"
Un branco di dieci ragazzi aggredisce due donne transgender in provincia di Viterbo: "Il più grane avrà avuto 20 anni", la denuncia sui social
Due donne transgender sono state aggredite in provincia di Viterbo, nello specifico a Castiglione in Teverina, nel contesto della Festa del Vino. Il racconto arriva dalle dirette interessate e la loro storia è stata ripresa sia da TusciaPride sia da Arcigay Viterbo. Secondo il racconto, ad accanirsi contro le due vittime sarebbe stato un gruppo di ragazzi giovanissimi e nessuno dei presenti sarebbe stato in grado di fermare il branco.
- Due donne transgender aggredite dal branco
- La condanna del sindaco
- Il racconto delle vittime
- Il commento di Tuscia Pride
- La protesta di Arcigay Viterbo
Due donne transgender aggredite dal branco
I fatti risalgono a sabato 10 agosto. Secondo il racconto delle vittime, ripreso da TusciaWeb, Corriere della sera e altre testate, due ragazze transgender sarebbero state avvicinate da un gruppo di giovanissimi che in un primo momento avrebbero iniziato a corteggiarle, attirati dal loro aspetto fisico.
Le due donne, tuttavia, non avrebbero ceduto alle avances fino a quando gli aguzzini non si sono resi conto dell’identità sessuale delle loro amiche. Dunque, dagli approcci sono passati all’aggressione verbale e fisica.
Le ragazze hanno riportato denti rotti, volti tumefatti e varie escoriazioni, il tutto – stando al loro racconto – di fronte agli avventori della festa che avrebbero assistito all’aggressione senza tentare di fermare il branco.
L’episodio è stato condannato anche da Mirco Luzi, il sindaco di Castiglione in Teverina, che ha preso le distanze dall’accaduto in una nota.
La condanna del sindaco
Come già detto, il primo cittadino Mirco Luzi ha reso pubblica la sua condanna contro la feroce aggressione di chiara matrice transfobica.
Le sue parole:
In merito all’aggressione denunciata da due transgender, per il quale attendiamo che venga fatta piena luce dall’autorità giudiziaria, desidero innanzitutto condannare fermamente l’atto di intolleranza e di violenza avvenuto, esprimendo solidarietà a chi ha subito l’aggressione.
Il racconto delle vittime
“Il più grande avrà avuto 20 anni”, raccontano le vittime sui social. Mentre venivano aggredite, i testimoni non sarebbero intervenuti in loro soccorso. Lo raccontano le stesse donne, che scrivono: “L’unica domanda che si facevano le pecore era capire se fossimo donne o trans”.
Dopo l’arrivo delle autorità, dunque, “nessuno è stato in grado di fermare mezzo co***one del branco, soffermandosi sul fatto che avevamo un aspetto ‘provocante'”. Le foto con i segni del pestaggio sono comparse sui social.
Il commento di Tuscia Pride
Sui social, Tuscia Pride ha ripreso le immagini pubblicate dalle vittime alle quali ha accompagnato le proprie parole di condanna per la brutale aggressione.
“Per l’ennesima volta i nostri volti sono stati sfregiati, le nostre identità attaccate e le nostre esistenze delegittimate, ma ora basta”, scrive l’associazione.
La protesta di Arcigay Viterbo
Arcigay Viterbo parla di “chiaro episodio di violenza transfobica” e ha annunciato di aver preso contatto con le vittime per ogni esigenza. Inoltre, l’associazione denuncia l'”escalation di violenza nei confronti delle persone Lgbt+” che attribuisce a un “evidente segnale di degenerazione sociale e di un’inarrestabile spirale di odio“.
Recentemente, ricordiamo, il consigliere comunale di Milano Samuele Piscina, in quota Lega, ha dichiarato che “i transessuali sputano sangue infetto”. Per questo motivo Alessandro Zan descrive i fatti di Castiglione in Teverina come una “diretta conseguenza della campagna d’odio transfobico della destra“.