Aggressione omofoba a Roma, identificati i quattro che hanno picchiato la coppia di ragazzi: verso il processo
Identificati i quattro giovani autori dell'aggressione a una coppia gay a Roma. La natura del crimine non sarà riconosciuta in assenza del ddl Zan
Il video denuncia dell’aggressione alla coppia gay fuori da un locale LGBTQIA+ ha portato ben presto all’identificazione dei quattro aggressori. Come ben evidente in video, sono tre uomini e una donna. L’aggressione sarà giudicata solo come tale, senza il riconoscimento della natura del crimine, ovvero il crimine d’odio omofobico.
Omofobia: violenza a Roma
Gay Help Line ha denunciato la violenta aggressione subita da due giovani a Roma. Questi, una coppia in uscita da un locale, è stata presa di mira perché si tenevano per mano.
L’aggressione è avvenuta quattro contro due, con la coppia che cerca di non reagire e gli aggressori che senza tregua proseguono con calci e pugni anche in zone delicate te, come testa e schiena.
Frame dell’aggressione omofobia a coppia gay (Roma)
Nel video è ripresa anche una ragazza, che insieme ad altri tre, è tra le autrici della violenza e cerca di bloccare a terra le vittime con il proprio corpo.
Identificati gli aggressori
I carabinieri sono riusciti a identificare i quattro autori dell’aggressione. Grazie al video denuncia di Gay Help Line, diventato virale, sono arrivate numerose segnalazioni che hanno permesso agli inquirenti di identificare i quattro violenti.
Alessandra Rossi, coordinatrice di Gay Help Line, ha spiegato che altre testimonianze potrebbero essere utili per chiarire le dinamiche e le responsabilità individuali.
Intanto i quattro riconosciuti dai video sono stati identificati dalle forze dell’ordine. Risultano essere tutti ventenni e incensurati.
Ddl Zan: a processo senza crimine d’odio
Al momento del processo, per i quattro aggressori non risulterà il crimine d’odio omofobico.
Con la bocciatura del ddl Zan, per il quale l’aula si è alzata e ha applaudito, il reato della scorsa settimana non sarà inserito nel sistema di monitoraggio per gli episodi omolesbobiatransfobici.
Sarà quindi possibile punire i responsabili zolo per l’aggressione, senza riconoscere le motivazioni dietro al gesto, che sono chiaramente di natura omofobica.